Quello di Montaperti è un mito su cui si fonda l’identità senese. Ma cosa c’è di realmente vero, attendibile dal punto di vista storico su questo grande mito? Ne ha parlato, destrutturandolo, il professor Duccio Balestracci, intervenuto nella serata di martedì 26 settembre all’apertura dell’annata Lionistica presieduta dal professor Vincenzo Mittica. Il luogo dello scontro fu veramente Montaperti? Oppure come suggeriscono i documenti storici dei notai che viaggiavano al seguito dell’esercito fiorentino fu nei pressi della Pieve Asciata, magari spostandosi successivamente nei pressi del celebre Colle. E c’era veramente, come ci tramanda la tradizione, Cerreto Ceccolini affacciato a una torre in via di città che riusciva a scorgere le gesta di un fatto che ha avuto luogo a diversi chilometri da Siena? E poi, Montaperti, è stata una guerra locale o va inquadrato come un evento che ha coinvolto tutta la situazione geopolitica europea? Alla presenza di oltre 100 soci e ospiti, tra cui il governatore del distretto Toscano 108La, dei presidenti dei club vicini, della presidente del Lions club Firenze Balestracci ha ricondotto sul binario della storia documentata la battaglia che secondo Dante vide l’Arbia colorata in rosso. E l’ha fatto nella culla della città, nella cornice della Loggia dei Nove.
