Riceviamo e pubblichiamo dal Movimento 5 Stelle Siena
In
vista delle elezioni per il rinnovo della carica di Rettore al
prestigioso Ateneo cittadino, come MoVimento Siena 5 Stelle abbiamo
ritenuto importante formulare ai 3 candidati i seguenti 10 quesiti
altrettanti temi di interesse collettivo:
1. Open Access e prodotti della ricerca
il
4 novembre 2004 l’Università di Siena ratificò, insieme a molte altre
Università italiane, la Convenzione di Messina sull’Open Access: “verso
l’accesso aperto alla letteratura di ricerca“, riconoscendo e
sottoscrivendo la Dichiarazione di Berlino. A distanza di 12 anni non
sembra che l’Ateneo senese abbia fatto molto in termini di Open Access
che, lo ricordiamo, prevede due clausole fondamentali per la
divulgazione dei prodotti della ricerca sviluppati all’interno
dell’Ateneo usufruendo di risorse pubbliche:
1) L’autore(i) ed il
detentore(i) dei diritti relativi a tale contributo garantiscono a
tutti gli utilizzatori il diritto d’accesso gratuito, irrevocabile ed
universale e l’autorizzazione a riprodurlo, utilizzarlo, distribuirlo,
trasmetterlo e mostrarlo pubblicamente e a produrre e distribuire lavori
da esso derivati in ogni formato digitale per ogni scopo responsabile,
soggetto all’attribuzione autentica della paternità intellettuale (le
pratiche della comunità scientifica manterranno i meccanismi in uso per
imporre una corretta attribuzione ed un uso responsabile dei contributi
resi pubblici come avviene attualmente), nonché il diritto di riprodurne
una quantità limitata di copie stampate per il proprio uso personale.
2)
Una versione completa del contributo e di tutti i materiali che lo
corredano, inclusa una copia della autorizzazione come sopra indicato,
in un formato elettronico secondo uno standard appropriato, è depositata
(e dunque pubblicata) in almeno un archivio in linea che impieghi
standard tecnici adeguati (come le definizioni degli Open Archives) e
che sia supportato e mantenuto da un’istituzione accademica, una società
scientifica, un’agenzia governativa o ogni altra organizzazione
riconosciuta che persegua gli obiettivi dell’accesso aperto, della
distribuzione illimitata, dell’interoperabilità e dell’archiviazione a
lungo termine.
Nel bilancio dell’Ateneo Senese la spesa per
l’accesso alle riviste scientifiche ha un ruolo importante nel capitolo
delle uscite, vedendo talvolta l’Ateneo costretto ad acquistare i lavori
prodotti dei suoi stessi ricercatori.
Nel caso fosse eletto
Magnifico Rettore, come intende perseguire gli scopi citati nella
Dichiarazione di Berlino e nella conseguente Convenzione di Messina
anche per ridurre i costi relativi all’acquisto dell’editoria
scientifica ?
2. Ruolo dell’Ateneo nel contesto Regionale
Rispetto
alle altre due università toscane – Pisa e Firenze – l’Ateneo senese si
trova in una condizione di incertezza per la sua collocazione nel
contesto regionale. Come ha recentemente dichiarato il Prof. Emilio
Barocci in una intervista, “[…]Siena è invece un boxeur che è appena
andato ko, si è ripreso ma ancora non sa bene quale futuro potrà avere”.
Quale è la sua visione ideale di collocamento dell’Ateneo senese nel contesto formativo universitario regionale ?
3. Sul “Buco” di Bilancio
Prosegue,
se pur a rilento, l’inchiesta sul “buco di bilancio” di cui è stato
protagonista l’Ateneo negli anni 2004-2007, dove risultano attualmente
14 indagati tra cui i due ex rettori Piero Tosi e Silvano Focardi,
imputati a vario titolo di abuso d’ufficio, falso ideologico e peculato.
Il “buco” di cui si parla è una cifra enorme, circa 200 milioni di €,
faticosamente ripianati con importanti sacrifici economici da parte
dell’intera struttura e con il conseguente innalzamento delle rette che
gli studenti devono pagare per studiare nell’Ateneo.
Nel
processo, l’Università di Siena si è costituita parte civile: nel caso
la Procura dovesse confermare le ipotesi di reato, come utilizzerebbe i
risarcimenti che -auspicabilmente- potrebbero arrivare ?
4. Area Biomedica e AOUSL “Le Scotte”
L’Università
di Siena è una tra le più antiche d’Europa, nata nel 1240 dalle scuole
di Medicina e Diritto: ancora oggi l’Area Biomedica sembra essere un
importante motore trainante per l’intera istituzione, tanto da riuscire –
almeno così si dice – ad eleggere un Rettore. Fermo restando che due
dei tre candidati provengono proprio dall’Area Biomedica, considerando
inoltre le dichiarazioni più volte rilasciante anche dal Governatore
Rossi sull’intenzione di realizzare a Siena un importante polo di
Ricerca per le Scienze della Vita (Tuscany Life Science) alle quali però
si susseguono “attacchi” e depotenziamenti alla sanità senese, come
vede il futuro dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e,
soprattutto, come si riuscirà a renderla sostenibile economicamente e a
farla ritornare ai livelli di eccellenza oggi in qualche caso perduto?
Quale
giudizio da sull’esodo verso altri Ospedali di tanti professionisti,
soprattutto delle aree chirurgiche, fondamentali sia per l’attrattività
che per la formazione dei nuovi studenti della Facoltà di Medicina,
oltre che per il livello di assistenza sanitaria ai cittadini, quasi mai
rimpiazzati da figure con alti profili professionali?
E quale giudizio sulla soppressione di tante Scuole di Specializzazione, in parte già avvenuta, e altre a forte rischio?
Ritiene
utile e rispettoso della qualità dell’assistenza al malato l’attuale
rapporto tra Azienda Ospedaliera Universitaria e la Facoltà di Medicina
anche in merito al personale cosiddetto convenzionato?
5. Calo delle immatricolazioni
Al
di là degli eventi e dei proclami di questi ultimi anni, i dati
indicano una progressiva diminuzione del numero degli studenti e
riduzione costante delle matricole. I dati, sempre nel contesto toscano,
parlano chiaro: gli immatricolati delle lauree di primo livello negli
ultimi 10 anni sono rimasti stabili a Pisa, diminuiti del 14% a Firenze e
precipitati a -62% a Siena.
Se venisse eletto Rettore, quali
politiche intende attuare per rendere più accattivante l’Ateneo senese e
provare ad invertire la tremenda spirale al ribasso delle iscrizioni ?
6. In merito alla Certosa di Pontignano
Considerate
le rassicurazioni sul risanamento del bilancio di Ateneo (ricordiamo la
notizia dell’’utile di oltre 9 milioni di € per il consuntivo 2013),
frutto anche di importanti sacrifici come la vendita del Palazzo del San
Niccolò all’INPDAP (per il quale l’Ateneo paga un affitto annuale di €
4,5 mln, crescenti annualmente) o la cessione a privati della
bellissima Certosa di Pontignano per lo sfruttamento commerciale, è
auspicabile che almeno quest’ultima struttura torni ad essere nella
piena e totale disponibilità dell’Ateneo ?
7. Trasparenza amministrativa
Parliamo
di trasparenza amministrativa: sul sito web di Ateneo è presente la
sezione “Amministrazione Trasparente”, secondo quanto indicato dal
Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 – “Riordino della disciplina
riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
informazioni da parte di pubbliche amministrazioni” e successive
delibere. Valutando anche i dati contenuti nelle griglie di rilevazione
del NUCLEO DI VALUTAZIONE, non ritiene che l’Ateneo dovrebbe e potrebbe
fare di più sul fronte della trasparenza degli atti e delle spese
sostenute, soprattutto per quanto riguarda le strutture dipartimentali, i
docenti, i direttori ed i ricercatori ?
8. Appartenenza a gruppi di interesse
Parliamo
ancora di trasparenza amministrativa: in una città gravemente colpita
da una forte crisi, anche in termini di credibilità delle classi
dirigenti, non ritiene utile e corretto, in funzione delle
responsabilità che il futuro Rettore assumerà nei confronti dell’intera
città – e non solo del corpo docente, del personale tecnico
amministrativo e del corpo studentesco – che i candidati alla carica di
Rettore denuncino pubblicamente la propria appartenenza a partiti
politici, associazioni, massoneria od altri gruppi di interesse comunque
qualificati ? In tal senso è disponibile a rendere pubblica la propria
eventuale adesione a partiti politici, associazioni, massoneria od altri
gruppi di interesse comunque qualificati?
9. Corsi di studio dedicati al turismo
In
un territorio ricco di storia e arte, cultura e eno-gastronomia, che lo
ha reso famoso nel mondo, ci permettiamo di consigliare al futuro
rettore di attivarsi cosi che anche la nostra prestigiosa università
possa offrire percorsi formativi agli studenti che vogliano
specializzarsi proprio in questi settori. Altri atenei offrono già una
laurea triennale delle scienze eno-gastronomiche e corsi di laurea di
scienze del turismo. Perchè non a Siena ? Non dimentichiamo che il
nostro territorio ha sia una vocazione sia una possibilità di impiego
post-laurea immediata .
Sul fronte del personale tecnico-amministrativo, a causa del “buco” di bilancio l’Ateneo ha dovuto bloccare qualsiasi progressione per molti anni, arrivando finalmente ad effettuare le PEO (progressioni economiche orizzontali) ad inizio anno. Tralasciando considerazioni sul metodo con le quali sono state fatte (penalizzando tra l’altro parte del personale), lei ritiene che questa azione (di pochi euro mensili e per la quale, a distanza di 6 mesi, ancora non è stata pubblicata la graduatoria definitiva) sia sufficiente a valorizzare adeguatamente le potenzialità e le professionalità dei tecnici e degli amministrativi a fronte di blocchi stipendiali che perdurano da anni ? In caso di risposta negativa, cosa ritiene opportuno fare per valorizzare adeguatamente le competenze professionali del personale universitario?