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CRAVOS RISPONDE ALLA MOZIONE SU HAMAS IN CONSIGLIO COMUNALE DI SIENA

News inserita il 26-10-2023

"In relazione alla mozione di condanna per l’attacco di Hamas, approvata all’unanimità, rimaniamo perplessi dal fatto che un intero Consiglio Comunale non abbia avuto la sensibilità di porre un’analisi realistica e abbia votato uniformemente ad un testo che legittima i crimini commessi da uno stato occupante.

In particolare mettiamo in evidenza l’ipocrisia del Partito Democratico che invoca la pace e gli Accordi di Oslo, e allo stesso tempo sostiene un tacito ''diritto" di Israele di radere al suolo una popolazione di più di due milioni di persone, per la maggior parte bambini e ragazzi. Riteniamo vergognoso il sostegno unilaterale al diritto di autodifesa di Israele da parte del centro-sinistra locale e nazionale, incapace ormai da anni di elaborare una vera alternativa alla destra di governo e alle dinamiche euro atlantiche di cui si fa diretto portavoce.

Anche se il Consiglio Comunale afferma di rappresentare la comunità senese, la scorsa domenica Piazza Tolomei si è riempita di più di 250 persone che si sono mobilitate in solidarietà della popolazione palestinese. A Siena, come in quasi tutte le città italiane, la cittadinanza ha dimostrato di non condividere la linea ufficiale del governo e di tutte le forze parlamentari, chiedendo a gran voce lo stop dei bombardamenti su Gaza, l’invio immediato di aiuti umanitari e il riconoscimento del diritto ad autodeterminarsi del popolo palestinese.

Il consiglio comunale ha messo per iscritto che condivide la scelta del governo italiano di interrompere la fornitura di finanziamenti all’autorità palestinese, rendendosi anch’esso complice della scelta inumana del governo sionista di bloccare il rifornimento di acqua, cibo e elettricità verso la Striscia di Gaza, già sottoposta dal 2007 a un blocco marittimo, terrestre e aereo da parte di Israele. Senza carburante, gli aiuti non possono essere consegnati, gli ospedali non hanno energia e l’acqua potabile non può essere purificata.

Mentre uno stato di apartheid commette un vero e proprio genocidio, l’intero panorama politico locale e nazionale afferma il diritto di difendersi di Israele, dimenticando che dall’inizio dei bombardamenti più della metà delle abitazioni di Gaza sono state distrutte, tra cui università, scuole, ospedali, moschee, mercati pubblici e campi profughi densamente popolati, sterminando interi quartieri popolati da civili.

Anche noi proviamo orrore di fronte all'escalation di violenza delle ultime settimane, ma i terribili attacchi di Hamas non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese. La radice del problema, ignorata volontariamente da tutti i membri del Consiglio Comunale, risiede in una quotidianità fatta di embarghi, assedio, annessioni di territori, checkpoint, divisioni, discriminazioni nei confronti della comunità palestinese, più volte documentata nelle relazioni di numerose organizzazioni internazionali (ONU, Amnesty International).

L’unico modo per fermare l’escalation e iniziare un duraturo processo di pace è la fine dell’occupazione della Palestina. Non si può parlare del conflitto senza citare il fatto che due milioni di gazawi sono rinchiusi all’interno di un recinto con il filo spinato e che la Cisgiordania è disseminata di insediamenti illegali di coloni protetti dall’esercito israeliano. Non si può chiedere pace, se allo stesso tempo non si chiede un immediato cessate il fuoco su Gaza e la fine dell’occupazione illegale dei territori palestinesi. In Palestina non si combatte una guerra, ma è in atto da decenni un’operazione di pulizia etnica mediante un’ occupazione politica, economica, militare e culturale."

Cravos Siena

 

 

 

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