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La Robur non riesce a superare un discreto Ponsacco e, in tutta onestà, mi sento di dire che questa volta la direzione arbitrale non ha inciso in modo evidente sul risultato finale. Per sgombrare subito ogni dubbio, a proposito della richiesta di un rigore a favore dei bianconeri, il contatto (o presunto tale) fra la punta senese Titone e l’estremo difensore pisano Tognoni avvenuto al 24’ (1°tempo) è stato valutato al meglio dal fischietto piemontese che era proprio a due passi. Dotato di un fisico aitante, Gualtieri ha corso in discreto stile, non ha fatto scatti o allunghi ma è quasi sempre stato nella posizione giusta per vedere bene tutto quello che succedeva, senza impalli. Ha controllato la gara con sicurezza, ha applicato qualche buon vantaggio, ha usato il richiamo verbale per calmare certi atteggiamenti, ha estratto pochi cartellini gialli facendosi rispettare senza eccessivo affanno. Nel 1°tempo ha ammonito Varutti al 26’ per una trattenuta sul motorino di centro-campo ospite Vignali che stava ripartendo in contropiede, poi un richiamo bello tosto per Balleri che al 29’ stava trattenendo il pallone per cercare di perdere qualche secondo prezioso e, al 34’ giallo meritato per il n.°2 pisano Lici per un fallo di mano volontario. Avendo la Robur da recuperare, la seconda parte di gara è stata più gagliarda, molti i contrasti al limite e le punizioni sono fioccate, anche se l’arbitro ha voluto applicare un paio di bei vantaggi. Si è lottato un po’ in tutte le parti del campo ma senza esagerare troppo e, quando è successo, sono scattate le paternali ed i cartellini. All’8’ giallo più che meritato per l’arcigno Balleri per un fallo molto deciso e inopportuno su un senese a centrocampo sulla linea laterale, poi una “canata” per Vignali per una reazione esagerata su un mezzo fallo subìto. Nella parte finale si è lottato molto, la partita si è fatta scorbutica ma Gualtieri ha “diretto il traffico” con calma e sangue freddo. L’assistenza di Capasso e Pappalardo non è stata sempre ottimale, qualche incertezza sui fuorigioco

Claudio Agnelli