PICCINI: "GIUSTIZIA PALIESCA, NON C'È DA FIDARSI DI CHI SANZIONA"

Inserita il 21-11-2017 - Palio

"Le decisioni sono arbitrarie, mancano i parametri per rendere i criteri di giudizio più equilibrati"

La giustizia paliesca non è, da tempo, una giustizia giusta. Le decisioni sono arbitrarie, mancano i parametri per rendere i criteri di giudizio più equilibrati. Ormai, si sa, i contradaioli attendono le sentenze pervasi dall'inconscia certezza che le sentenze conterranno una insana dose di parzialità. Il piatto della bilancia, di volta in volta, pende a favore di un fantino, o un contrada o un gruppo di contradaoli, senza alcun criterio (in apparenza) decifrabile. Il metro di giudizio subisce il dominio delle influenze momentanee, che rendono regole e fondamenti deboli e violabili secondo le convenienze di chi le applica, in barba a chi quelle norme in passato le ha emanate e osservate con rigore. Allora, visto che non c'è da fidarsi di chi sanziona, puntiamo tutto su una revisione radicale di un sistema, in modo da non lasciare troppa arbitrarietà nei confronti di chi è chiamato a giudicare. Servono criteri di giudizio oggettivi, così da evitare le variabili del primo che passa. La nuova stagione della giustizia paliesca, che tutti auspicano, dovrà basarsi esclusivamente su parametri fissi e condivisi. Quindi, a ogni violazione dovrà corrispondere una penalità, evitando le libere interpretazioni, tenendo ben conto allo stesse tempo del contenuto delle discolpe, che dovranno essere prese in considerazione accuratamente e non scartate a priori. Soprattutto, dovranno essere valutate con equità e coerenza, in modo da far diventare la giustizia paliesca finalmente giusta.

Pierluigi Piccini

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