L'ULTIMO SALUTO A PIERO RUFFOLI: MAESTRO DI SCUOLA, DI GIORNALISMO E DI VITA

In un letto di ospedale, con le poche forze rimaste e appena qualche ora prima di morire, stava preoccupandosi del prossimo articolo da inviare al suo amatissimo Corriere di Siena. Piero Ruffoli se n'è andato così, in punta di piedi, fiaccato nel fisico ma non nello spirito. E' stato un maestro. Ovvio, visto che ha insegnato per tanti e tanti anni. No, lui è stato un maestro di scuola, di giornalismo, di vita. Tenace, pungente, mai volgare, dotato di un'ironia innata, "il maestro di Castelnuovo" sapeva scrivere. E aveva la capacità di saper scrivere bene qualsiasi argomento gli venisse proposto. Con lettere d'amore aveva conquistato sua moglie, con i suoi articoli ha informato più di una generazione. Tifoso della Robur e del Torino, lascia all'adorabile Sara e al figlio Nicola un patrimonio di umanità e di virtù che difficilmente, oggi, si può ritrovare. Orgoglioso di essere un "bullettaio doc", integerrimo e intransigente nel difendere i propri ideali, Ruffoli lo conoscevano tutti e tutti oggi piangono la sua dipartita. Dice che il valore di un uomo si misura al momento del suo funerale. Ciao, Pierino! Domani ci sarà una folla immensa a darti l'ultimo saluto.