I GATTI MEZZI IN CONCERTO A PIANCASTAGNAIO

Inserita il 16-01-2017 - Eventi

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I Gatti Mezzi in concerto il 21 gennaio presso lo studio Trappola Acustica di Piancastagnaio nell'ambito della rassegna "Sei Gradi di Separazione 2017". La stagione 2017 di Sei Gradi di Separazione (rassegna di musica, teatro e arti multimediali ideata dall’Associazione Culturale Contro(il)Tempo in collaborazione con lo Studio Trappola Acustica di Piancastagnaio, ormai alla sua seconda edizione), si apre con la musica d'autore. “L'anno scorso sulla nostra locandina c'era una testa, quest'anno una mano. Questo significa che le idee, pian piano, iniziano ad avere corpo.” Così le parole degli organizzatori. E proprio con le mani si comincia. Quelle di Tommaso Novi al piano e di Francesco Bottai alla chitarra.Una data importante quella di Piancastagnaio, perché sarà la penultima del tour (la festa finale è prevista al Lumière di Pisa il 28 Gennaio) prima di una lunga pausa di riflessione. I due artisti si prendono infatti un periodo sabbatico di un paio di anni, all'interno del quale, da "single”, presenteranno i loro rispettivi album solisti.

I Gatti Mézzi nascono nel 2005 dal connubio artistico tra Tommaso Novi, piano e voce, e Francesco Bottai, chitarra e voce. Ad unirli è la passione per un tipo di composizione ironica, sperimentale, colta e irriverente ai limiti del goliardico che scivola su melodie che spaziano dal jazz allo swing passando per le sonorità della più raffinata musica popolare. Un mondo musicale di riferimento composto da grandi nomi della musica italiana come Giorgio Gaber, Paolo Conte, Fred Buscaglione e il jazz francese manouche alla Django Reinhardt.Nel 2007 vincono il Premio Ciampi, nel 2013 arrivano finalisti al Premio Tenco, nel 2015 firmano la colonna sonora del film "Fino a qui tutto bene" di Roan Johnson che viene candidata ai Nastri d'argento con "Morirò d'incidente stradale", come miglior brano originale. Pescatori, pisani e sagaci cantastorie generazionali, il successo dei Gatti Mézzi risiede nella loro capacità di osservare la società con un filtro ironico, personale, sfoggiando storie di ordinaria complessità con parole semplici, camuffando sentimenti contrastanti con personalità e stile, raccontando storie di città, che i due musicisti pisani hanno saputo convertire ed illuminare dall'interno con la consueta bellezza carica di ironia pungente e citazioni provenienti da letteratura e dalla migliore tradizione della canzone italiana. Perché hanno sempre quella faccia è il loro ultimo album composto da undici tracce in cui testi ironici e provocatori si intersecano con un tessuto musicale che spazia dal cantautorato al jazz, dal funk al blues. Le parole che il duo sfodera brano per brano descrivono un quadro che va ben oltre l’esperienza personale dei due giovani autori e sembra prendere forma in un contesto più ampio, che si declina nella sensibilità di un’intera generazione.

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