CON IL TRIO DI PARMA TORNA AI ROZZI LA GRANDE MUSICA DA CAMERA DELLA CHIGIANA

Inserita il 03-02-2022 - Eventi

Dopo il pianista Marc André Hamelin, che ha incantato Siena, un nuovo grande concerto 

Siena – La stagione dei grandi concerti a Siena continua grazie all’Accademia Chigiana che, dopo il grande pianista Marc André Hamelin, che ha incantato i Rozzi a fine gennaio, adesso presenta il concerto del Trio di Parma. Domani infatti, venerdì 4 febbraio, alle ore 21.00 al Teatro di Rozzi di Siena per la 99° Stagione di Concerti Micat in Vertice. Il Trio, composto dal pianista Alberto Miodini, il violinista Ivan Rabaglia e il violoncellista Enrico Bronzi è una delle più prestigiose formazioni cameristiche del nostro tempo. Costituitosi nel 1990, il Trio ha da poco festeggiato i primi 30 anni di una luminosa carriera, che vanta una ricca esperienza concertistica, il riconoscimento di premi significativi e un’ampia discografia!Formatosi alla scuola del Trio di Trieste presso l’Accademia Musicale Chigiana negli anni decisivi della sua fondazione, il Trio di Parma fa il suo gradito ritorno a Siena con un programma particolare, che mette a confronto le opere di due grandi autori: il Trio n. 3 in due movimenti del compositore argentino Mauricio Kagel e il Trio con pianoforte in la minore, op. 50 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.Mauricio Kagel è uno dei maggiori compositori del XX secolo. Argentino, nato a Buenos Aires nel 1931, si è stabilito in Germania nel 1957 diventando un protagonista assoluto della musica d’avanguardia del dopoguerra e docente dei corsi estivi di Darmstadt, nonché all’Accademia Chigiana. È scomparso nel 2008 a Colonia, dove si era stabilito. Il Trio n. 3 di Kagel è l’ultima opera da lui dedicata alla formazione cameristica del trio con pianoforte e ha visto la luce nel 2007.Questo “Terzo trio in due movimenti” rappresenta uno dei punti d’arrivo della sua carriera di musicista e compositore e rivela una scrittura e una sonorità di grande chiarezza ed espressività, in cui tempi di contemplazione trasparente sul suono degli armonici degli strumenti ad arco si alterna ad altri di intenso dialogo e scambio tra gli strumenti, sottolineando l’aspetto gestuale e timbrico della musica. Gestualità che la musica di Mauricio Kagel ha sempre contenuto in se stessa e rivelato, quale riflesso della grande passione dell’autore per la teatralità, che comprende anche la distribuzione spaziale degli strumenti, nonché gli aspetti extramusicali spesso inseriti nelle sue opere anche con funzioni di straniamento surreale o di graffiante umorismo.Nella seconda parte del concerto viene eseguito il Trio in la minore op.50 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, che già quando era in vita godette del successo e dell’ammirazione del pubblico occidentale. Nella biografia “Il ragazzo di vetro” che Nina Berberova dedica al grande compositore russo, egli è presentato come una natura estremamente inquieta, che “amava la musica più di ogni altra cosa al mondo” e che riponeva nel suo lavoro, la sua massima realizzazione. Un indizio di questa dedizione si trova certamente in questo Trio, anch’esso in due “movimenti”, in cui il secondo è strutturato secondo la forma del tema con 13 variazioni, preceduto da “Pezzo elegiaco”. L’occasione che spinse Čajkovskij a comporre il Trio op.50 fu la scomparsa di Nikolaj Grigor’evič Rubinstein, principe del mondo musicale moscovita dell’Ottocento e fondatore del Conservatorio della città, che affidò proprio a Čajkovskij la cattedra di Composizione. Come in altre composizioni mature del compositore, è presente una volontà di equilibrio tra la confessione lirica e l’ambizione di una vasta costruzione architettonica, rappresentata qui dal tema con variazioni. Tutt’altro che mesta è l’atmosfera che avvolge questo brano per trio con pianoforte, in cui sono inseriti dei veri e propri slanci di vitalità sonora, forse a memoria dell’amico estroso ed esigente, quale fu Nikolaj G.Rubinstein.Il concerto sarà preceduto da una guida all’ascolto a partire dalle 20.30 nel luogo del concerto.L’ingresso all’evento di venerdì 4 febbraio è consentito al pubblico in possesso del green pass davaccinazione o da guarigione (Green Pass Rafforzato). Non sarà dunque sufficiente il testantigenico o molecolare negativo. È inoltre obbligatorio l’uso della mascherina esclusivamente ditipo FFP2 per l’intera permanenza nel teatro.

Annalisa Coppolaro

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