CHI SI METTE IN CAMMINO SULLA VIA FRANCIGENA. ANALISI E RIFLESSIONI

Inserita il 21-02-2017 - Attualità

L’Associazione Europea delle Vie Francigena fornisce dati sul profilo del camminatore, pellegrino ed escursionista in viaggio sull’itinerario europeo

Il camminatore va a quatto o cinque km all'ora. Il pellegrino ama prendere tempo per sé,fermarsi e sostare in luoghi non conosciuti. Non ama adeguarsi alle scadenze durante il cammino,occasione che diventa momento di incontro, conversazione, ascolto. Un viaggio che si trasforma inscoperta di noi stessi e degli altri, immersi nella grande bellezza della Via Francigena. E come afferma Lacarrière, “Camminare ai giorni nostri, non è tornare ai tempi del Neolitico, ma piuttosto essere profeti”.L’Associazione Europea delle Vie Francigene ha valutato circa 2.000 schede auto-compilate dapellegrini che hanno chiesto la credenziale nel 2016, su un totale di quasi 11.000 distribuite, perdefinire meglio il profilo del viaggiatore della Via Francigena. Parliamo di un campione che non ha lecaratteristiche statistiche della significatività rispetto all’universo dei camminatori e dei pellegrinifrancigeni. Si tratta di una mera valutazione di AEVF sulla base delle schede e di informazioniprovenienti dai membri AEVF dell’itinerario, anche se vengono fornite informazioni utile perconoscere meglio il profilo del pellegrino del terzo millennio. Lo scorso anno sono stati stimati circa40.000 camminatori.Dal sondaggio si possono mettere in evidenza i seguenti punti:· La Via Francigena accoglie un pubblico sempre più internazionale.· Vengono scelte dai pellegrini tutte le modalità di alloggio, dagli ostelli alle strutture cheoffrono maggiori servizi· La Via Francigena è un cammino “intergenerazionale”, con una fascia che si allarga tra 16 e 70anni· Nascono lungo il cammino servizi ed imprese a sostegno dell’itinerario· La Via Francigena favorisce il dialogo tra i territori e stimola il senso di appartenenza dellecomunità localiFasce di età. La via Francigena diventa sempre più un grande itinerario culturale europeo in grado diattirare persone da tutto il mondo. Un cammino “intergenerazionale” che coinvolge tutte le classi dietà, da 16 a 70, con aumento di presenze over 70 ed un forte incremento degli under 20 rispetto al2015. Le fasce più rappresentate sono tra 40-60 anni (41%). A seguire, non distanti, la fascia 30-40 e 20-30 anni. Chi cammina è un tipo autonomo, ben informato, ama organizzarsi in modo autonomoed acquista prodotti editoriali dedicati al cammino.Il mezzo di trasporto. Si conferma il trend di pellegrini che si mettono in cammino a piedi (79%), inaumento di 4 punti sul 2015. Sicuramente il numero costante di pellegrini che percorrono inbicicletta la via Francigena (21%) rappresenta una grande opportunità per ampliare maggiormente la fruizione della Via Francigena agli amanti della bici. Necessario aumentare i servizi nel percorso eaccoglienza, oltre alla messa in sicurezza del percorso che necessita di investimenti adeguati.Un pellegrino su tre ama partire in gruppo, o almeno con un altro compagno di viaggio fin dallapartenza.Motivo del viaggio. La motivazione principale di chi si mette in viaggio sulla via Francigena è ilcammino stesso, prima ancora della meta. Ma una delle vere motivazioni è quella del “saper perdertempo”, oggi considerato nella società moderna quasi inopportuno perché siamo sempre a cercare direcuperare il tempo che ci manca. Emergono la spiritualità, conoscenza dell’io e ricerca intima cheavvicina con la natura e con l’ambiente che ci circonda. La Via Francigena offre un tempo perriflettere, per pensare, per scoprire. L’aspetto culturale è altrettanto importante: il cammino riservaun viaggio nella storia, nel tempo e nella cultura europea. Rimane stabile al 15% la motivazionereligiosa. In crescita l’interesse legato alla scoperta dei prodotti gastronomici del territorio che spesso sono in grado di allietare la tappa a fine giornata e diventano un modo per conoscere le tradizioni locali lungo la Via Francigena.La provenienza. La conoscenza della Via Francigena è in aumento su scala europea. Se è vero checirca il 70% è italiano, sempre più la Via Francigena si rivela un itinerario internazionale che attirapellegrini da tutto il mondo. In Europa i camminatori più numerosi provengono rispettivamente daFrancia, Spagna, Germania, Svizzera, Austria, mentre dal resto del Mondo le provenienze maggioriarrivano da Stati Uniti, Canada, Brasile, Norvegia, ma si segnalano presenze in aumento da Giappone,Corea del Sud, Australia, Messico, Perù, Venezuela.Periodo e tappe di partenza. Nonostante il clima caldo, la maggior parte delle partenza si concentranel periodo estivo: luglio ed agosto sono i mesi che vedono sul cammino una maggiore frequenza,anche in relazione alla possibilità di prendere le vacanze per un medio-lungo periodo. Nel periodoprimaverile e autunnale si concentra invece in modo maggiore la presenza di pellegrini non italiani.Da segnalare che si registrano presenze di pellegrini tutto l’anno, anche nei mesi invernali dicembre,gennaio, febbraio.Alcune località sulla Via Francigena sono ritenute particolarmente strategiche per cominciare ilcammino, almeno è quanto emerge dall’analisi dei dati. In Svizzera un numero crescente di pellegriniinizia da Losanna: splendida città sul lago di Lemano, facile da raggiungere e a due passi dalle Alpi. Inalcuni giorni di cammino si arriva ad uno dei luoghi mitici del percorso, il Passo del Gran SanBernardo. Lo stesso Passo è un altro dei luoghi preferiti dai camminatori con luogo di partenza. InItalia le città scelte principalmente per la partenza sono Fidenza, Lucca, Siena, Viterbo.Periodo di cammino e soggiorno. Il periodo medio è di 7-8 giorni (50%), anche se molti scelgono di camminare ad esempio nei weekend o nei “lunghi” ponti primaverili sulla Via Francigena. Oltre il 20%cammina invece più di due settimane.La metà dei pellegrini preferisce dormire in ostelli comunali, religiosi o privati. Quello che conta è lospirito di condivisione ed accoglienza, a partire da un pasto a fine tappa che diventa occasione discambio sulle esperienze vissute. Chi si mette in cammino per un lungo periodo sulla Via Francigenapreferisce decisamente queste strutture, più affini alla dimensione del cammino. Chi viaggia perperiodi più brevi, preferisce strutture che offrono maggiori confort e servizi, come hotel e/o B&B, daiquali ci si aspetta sempre comunque una attenzione di riguardo verso la categoria dell’escursionista.Sicuramente l’aumento di strutture ricettive a basso costo, in primis ostelli e ospitali, divental’elemento più importante per aumentare il flusso di pellegrini.Il cammino come filosofia di vita. L’analisi conferma un forte trend in atto in questi anni, in aumento anche in Italia. Quello cioè del cammino inteso in tutte le sue forme e dimensioni, un’ “arte” che da un paio di secoli almeno viene celebrata da autori molto famosi (Rousseau, Hermann Hesse, Thoreau, Leigh Fermor, Ollivier, Muir), ma anche di autori meno noti per lo meno a noi italiani. E’ davvero una bella rivoluzione lenta quella che mette al centro il camminare, la sensorialità, la spiritualità, l’autenticità legata al viaggio. Come segnala uno dei massimi esperti di cammini, lo scrittore francese David Le Breton, è in atto un forte cambiamento positivo della cultura del camminare ed il camminatore stesso ha acquisito una dignità sociale. “Lo statuto del camminare è cambiato moltissimo in una trentina d’anni, affidandosi solo al proprio corpo e alla propria volontà, è un anacronismo in un’epoca di velocità, istantaneità, efficienza, rendimento, utilitarismo.”Il 2017: anno del boom e opportunità per i territori. I pellegrini sono già in cammino sulla ViaFrancigena da inizio anno. Per il 2017 ci si aspetta un vero boom in grado far aumentare laconoscenza di questo percorso europeo, anche grazie ad impegno sempre maggiore di istituzioni,associazioni e operatori privati. Si accendono i riflettori soprattutto sui piccoli Comuni, quelli checompongono l’Europa “minore” e che sono stati celebrati al recente Forum sulla Via Francigena aMonteriggioni lo scorso 28 gennaio.I territori possono giocare un ruolo molto importante per favorire la messa in rete dell’humusimprenditoriale e creativo attirando energia positiva e fiducia. Il tema dell'occupazione (non sologiovanile) oggi è più che mai al centro delle politiche europee, nazionali e regionali. La Via Francigenae tutti gli altri Cammini ad essa collegati, possono diventare ottime piattaforme sperimentali pergenerare flussi occupazionali intorno a temi culturali, declinati in tutte le loro molteplici forme disostenibilità ed accessibilità.

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