BADANTE IN VAL D'ARBIA EVADE IL FISCO, 40MILA EURO NON DICHIARATI

Inserita il 14-01-2020 - Cronaca

Un altro colpo messo a segno dai finanzieri del Comando Provinciale di Siena nei confronti di coloro che, a scapito dei lavoratori onesti, non dichiarano neanche un euro di reddito, risultando completamente sconosciuti al fisco.

Questa volta a finire sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme Gialle senesi è stata una badante, sessantenne di origini ucraine residente in Val d’Arbia, che dal 2014 al 2017 non ha mai presentato la prevista dichiarazione dei redditi, arrivando a percepire compensi totalmente “a nero” per circa 40.000 euro.

Il lavoro di colf e badanti, o più in generale il lavoro “domestico”, è un’attività per la quale la richiesta è in continua crescita, così come l’importanza sociale che gli viene riconosciuta. Non a caso, infatti, tali lavoratori assumono oramai la veste di veri e propri ammortizzatori sociali che sostengono le famiglie nella gestione delle incombenze domestiche e nella cura degli anziani. Non per questo, però, viene meno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi quando gli introiti superano la soglia di esenzione.

Anche in questo caso, determinanti sono stati gli accertamenti effettuati mediante le banche dati un uso al Corpo e gli incroci con le informazioni acquisite presso l’ufficio provinciale dell’INPS che ha permesso di quantificare l’ammontare dei redditi di lavoro dipendente non dichiarati, suddivisi per anno, oltre che servizi di controllo economico del territorio.

Le Fiamme Gialle senesi continueranno ad eseguire ulteriori controlli della specie estendendoli in tutta la provincia senese: il fine ultimo è quello di garantire un fisco più equo e proporzionale all’effettiva capacità contributiva di ciascun lavoratore, per ripristinare le necessarie condizioni di giustizia e solidarietà tra Stato e cittadini.

Il contrasto all’economia sommersa, e più in generale, all’evasione e alle frodi fiscali costituisce una linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo, non solo per i profili strettamente connessi al recupero delle somme illecitamente sottratte alle casse dello Stato, ma anche perché consente di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo che alterano le regole del mercato e danneggiano, in maniera particolare, i cittadini e gli imprenditori onesti che operano nella piena e completa osservanza della legge.

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