Tappa a Petroio, nel comune di Trequanda, nel viaggio attraverso le cooperative di comunità della Toscana: quelle speciali cooperative dove soci attivi sono quasi tutti gli abitanti di un paese, opportunità di sviluppo per territori oggi marginali e a rischio spopolamento ma che attraverso forme di economia collaborativa (e i vantaggi talvolta della banda larga ed internet veloce portate dalla Regione anche nei borghi più isolati) possono rilanciare attività economiche che da sole non avrebbero più la forza per andare avanti.
Sabato 8 giugno sulla terrazza di Palazzo Brandano, dalle 10.30 in poi, la cooperativa "Vivi Petroio" presenta se stessa e quello che intende fare. C'è anche l'assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli.
Trecento residenti ed un solo nato nel 2018, l'idea delle cooperativa di Petroio è quella di creare e gestire nel borgo, proprio a Palazzo Brandano, un albergo diffuso e un piccolo negozio di artigianato locale, residenti e imprese insieme. Nei progetti c'è anche un bar e uno spaccio alimentare oggi a rischio e da salvare. Ma per favorire la nascita di nuove professioni si punta anche alla creazione di uno spazio coworking con tanto di wifi, alla realizzazione e gestione di un infopoint turistico (con tanto di sito web che racconti il territorio). E poi c'è l'intenzione di dar vita a spazi e servizi per le prima necessità e la salute, il mercato di prodotti agricoli o servizi per gli anziani.
A Palazzo Brandano non si parla comunque solo di Petroio. L'evento, inserito nella festa dei piccoli comuni, è diventato un miniconvegno sulle cooperative di comunità nel loro complesso. Interviene Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana. Interviene anche l'ex ministro Giuliano Poletti, esperto e a suo modo ‘padre' delle cooperative di comunità. Parla anche Paolo Scaramucci, responsabile nazionale delle cooperative nazionali di LegaCoop.
