VIVERE E STUDIARE A SIENA: LA GIUNGLA DEI CONTRATTI D'AFFITTO

News inserita il 30-11-2018 - Attualità Siena - Rubrica Vivere e studiare a Siena

La legge italiana è molto precisa in materia, ma sembra che non sia facile reperire le informazioni necessarie per scegliere

Il contratto di affitto è sempre un argomento molto discusso tra gli studenti ed i proprietari di casa. La legge italiana è molto precisa in materia, ma sembra che non sia facile reperire le informazioni necessarie per scegliere la tipologia ideale di contratto. Certo è che per trovare una stanza in affitto a Siena sempre consigliato partire informati e per questo vogliamo fare chiarezza su 3 tipologie di contratto che possiamo incontrare quando andiamo ad affittare una stanza per studio.
Contratto d’affitto per studenti
Il contratto d’affitto per studenti può essere sottoscritto per una locazione di una durata minima di 6 mesi ad una durata massima di 36 mesi (3 anni); per questa ragione, se stipulate un contratto di questo genere e trovate altre indicazioni temporali, queste saranno da ritenersi nulle. E’ una tipologia di contratto rivolta sia al singolo studente sia a gruppi di studenti universitari fuori sede, oppure anche alle aziende che si occupano di diritto allo studio.
Questo è sicuramente la tipologia di contratto migliore per chi studia fuori casa per un semestre o un anno intero. Il canone di affitto per questa tipologia di contratto viene pattuito dal locatore al momento della stipula.
Affitti brevi di natura turistica
Se il soggiorno è più breve, possiamo utilizzare il contratto di natura turistica. I modelli principali di contratto che possono essere stipulati fra viaggiatori e proprietari non professionali sono due: il contratto week-end, generalmente utilizzato per affitti di pochi giorni, e il contratto casa vacanze, utilizzato invece per periodi di soggiorno un po’ più lunghi ma comunque inferiori a trenta giorni. Questa tipologia di affitto non è molto frequente tra gli studenti fuorisede, ma può essere utile quando ci dobbiamo spostare in un’altra città per un corso o una conferenza che ha una durata media di una settimana. Negli ultimi anni questa tipologia di contratto viene utilizzata spesso dai viaggiatori che utilizzano portali come airbnb, dove possiamo trovare una notevole quantità di offerte di privati, ottimo per chi fa viaggi relativamente corti.
Affitti brevi di natura transitoria
Per i soggiorni superiori a 30 giorni è prevista invece la formula dell’affitto breve non turistico ed è necessario stipulare un vero e proprio contratto, detto contratto di locazione temporaneo o contratto transitorio. Anche in questo caso proprietario ed inquilino concordano in modo autonomo, l’importo del canone e del deposito cauzionale. Il proprietario ha l’obbligo di dichiarare, oltre alla ragione della locazione, anche la presenza della persona in affitto all’autorità locale. Anche per questo tipo di contratto è possibile utilizzare la modalità di registrazione con cedolare secca in modo da avere accesso ad un sistema di tassazione a regime agevolato.
Caparra nel contratto di affitto
Altro punto cruciale nei contratti d’affitto è la caparra, ovvero una somma di denaro che viene consegnata al proprietario di casa dal futuro inquilino come garanzia per eventuali danni o problemi causati al fondo. La caparra dev’essere versata al proprietario di casa al momento della stipula del contratto e può essere al massimo pari a 3 mensilità (solitamente sono 1 o 2). Il deposito cauzionale è regolamentato per legge e dev’essere specificato nel contratto la cifra e la modalità di consegna della caparra.
Un’ultima nota importante sulla caparra, questa viene spesso utilizzata come pagamento delle ultime mensilità di affitto, ma il suo scopo non è questo. E’ importante sapere che l’inquilino deve pagare l’affitto fino al termine del contratto, per poi ricevere indietro i soldi versati per la caparra. Questo meccanismo può essere evitato facendo fare un sopralluogo al proprietario di casa qualche mese prima della fine del contratto di affitto, ma si tratta di un’eccezione che il proprietario può fare come favore personale.

 

 

 

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