VERTENZA BEKO: I SINDACATI INCONTRANO IL PREFETTO DI SIENA

News inserita il 07-02-2025 - Attualità Siena

Uilm, Cisl e Cgil chiedono soluzioni concrete per il futuro dello stabilimento e dei lavoratori

Dopo la manifestazione dei lavoratori della Beko, i rappresentanti sindacali di Uilm, Cisl e Cgil hanno incontrato il prefetto di Siena Matilde Pirrera per discutere il futuro dello stabilimento e le prospettive di reindustrializzazione.

Martini (Uilm): "Chiediamo un progetto serio per Siena"

"Il prefetto inizialmente si è mostrato un po' contrariato dalla nostra mobilitazione, ma ha poi riconosciuto la necessità di affrontare la questione in modo concreto," ha dichiarato Martini, segretario della Uilm. "Abbiamo ribadito l'importanza di coinvolgere tutti gli attori istituzionali, a partire dall’Università, affinché si possa sviluppare un progetto serio di reindustrializzazione."

Martini ha inoltre sottolineato la necessità di un intervento del governo per garantire la continuità produttiva oltre il 2025. "Abbiamo chiesto al prefetto di farsi portavoce presso le istituzioni nazionali, affinché la produzione possa proseguire. Martedì incontreremo il rettore dell’Università di Siena, perché il mondo accademico può giocare un ruolo chiave nell'individuare nuovi scenari produttivi per il territorio."

Cesarano (Cisl): "La vertenza entra nel vivo, serve un'azione del governo"

Anche Cesarano, rappresentante della Cisl, ha sottolineato l’urgenza della situazione. "Abbiamo spiegato al prefetto che la vertenza è in una fase cruciale: lunedì saremo al Ministero per discutere il futuro dello stabilimento. È fondamentale che il governo comprenda che la chiusura della Beko a Siena sarebbe una bomba sociale."

Il prefetto, ha aggiunto Cesarano, si è impegnato a scrivere al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per sollecitare un intervento concreto. "Ora che ha piena consapevolezza della portata del problema, ci aspettiamo che si attivi per garantire soluzioni reali per i lavoratori e il territorio."

Miniero (Cgil): "Serve un'azione coordinata tra le istituzioni"

Per Miniero della Cgil, il coinvolgimento del prefetto era un passo necessario: "Abbiamo già aperto tavoli a livello comunale, provinciale e regionale, ma mancava l'interlocuzione con il prefetto. La chiusura dello stabilimento nel 2025 rappresenta una minaccia per la tenuta economica e sociale del territorio, ed è fondamentale che lo Stato intervenga."

Miniero ha inoltre ricordato che la questione dello stabilimento non è nuova: "Già nel 2008 la Fiom aveva segnalato i rischi legati alla gestione dell'impianto. Tuttavia, oggi la multinazionale ha chiarito che il problema non è la struttura, ma il fatto che Siena non rientra più nei suoi piani industriali. Per questo, serve un'azione sinergica tra Regione, Comune e governo per garantire un futuro produttivo alla città."

L.C.

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