La consigliera regionale del Pd Elena Rosignoli scrive al Pontefice attraverso l'Arcivescovo di Siena Lojudice
Beko, appello a Papa Francesco: "Non può essere sponsor del Giubileo"
Un accorato appello al Papa affinché intervenga contro il piano di licenziamenti annunciato dalla multinazionale turca Beko Europe. È quanto chiede, in una lettera indirizzata al cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena e presidente della Conferenza episcopale toscana, la consigliera regionale del Partito Democratico Elena Rosignoli.
La richiesta nasce dalla preoccupazione per il futuro di quasi 2.000 lavoratori a livello nazionale, di cui 299 solo nello stabilimento di Siena, a rischio chiusura nell’ambito di una riorganizzazione aziendale annunciata nei mesi scorsi dalla società proprietaria di marchi come Ariston, Indesit, Hotpoint e Whirlpool.
Rosignoli sottolinea l’apparente contraddizione tra i valori della Chiesa e il ruolo di Beko Europe come sponsor del Giubileo 2025. "Può Papa Francesco, il cui nome richiama gli ultimi, accettare di avere come supporter un’azienda che sta mettendo a rischio il futuro di duemila famiglie?", si chiede la consigliera dem nella missiva.
L’appello punta a sensibilizzare la Santa Sede affinché valuti con maggiore attenzione le aziende coinvolte nell’organizzazione dell’evento giubilare. "Mi domando – scrive Rosignoli – se la logica della razionalizzazione dei costi, che passa attraverso la chiusura di stabilimenti, sia eticamente accettabile per chi vede nel lavoro l’opera con cui l’uomo acquisisce dignità".
L’invito rivolto a Papa Francesco è chiaro: intervenire direttamente nei confronti della multinazionale turca attraverso i canali privilegiati del Vaticano per sollecitare un ripensamento sulle chiusure e sui licenziamenti. "Sarebbe importante che le aziende scelte dalla Santa Sede rispondessero a un alto senso di responsabilità sociale", conclude Rosignoli, auspicando che la voce dei lavoratori senesi possa arrivare fino a Roma.