L’assessore Giordano: "Decisione inaccettabile, si creano territori di serie A e di serie B"

Sconcerto e indignazione a Siena dopo la decisione della Regione Toscana di escludere l’intera provincia dalla sperimentazione del teleconsulto pediatrico. A commentare la delibera regionale n. 1417 del 29 settembre è l’assessore comunale alla Sanità, Giuseppe Giordano, che in una nota esprime “profonda perplessità” per la scelta della Giunta regionale.
“Sono sconcertato dal fatto che la delibera abbia escluso il nostro territorio dalla sperimentazione del teleconsulto pediatrico, e sono pienamente giustificate la protesta e l’indignazione delle associazioni che da tempo si impegnano per rafforzare la continuità assistenziale pediatrica”, afferma Giordano.
La sperimentazione, spiega l’assessore, è stata avviata solo nell’area della Asl Toscana Centro, con l’obiettivo dichiarato di verificarne l’efficacia e calibrare il nuovo servizio. Una decisione che, secondo Giordano, rischia di minare i principi di equità territoriale:
“In questo modo si vanificano legittime aspettative e si creano territori di serie A e di serie B anche nell’ambito dell’assistenza sanitaria. Sorprende che non si sia tenuto conto delle differenze orografiche, infrastrutturali e demografiche tra le tre aziende sanitarie, condizioni che avrebbero richiesto una sperimentazione più equa e rappresentativa”.
L’assessore sottolinea inoltre il valore innovativo del teleconsulto pediatrico, definendolo “uno strumento moderno e utile per la gestione dei casi lievi”, capace di agevolare l’accesso ai consigli del pediatra, ridurre i rischi di contagio e alleggerire la pressione sui Pronto Soccorso.
Giordano conclude con un appello alla Regione: “Mi auguro che il presidente Giani e la nuova Giunta rivedano rapidamente questa decisione, perché sarebbe un pessimo inizio di mandato creare, anche solo sperimentalmente, nuove disparità di trattamento per le famiglie toscane. Se le motivazioni sono economiche, è giusto dirlo chiaramente: la trasparenza è il primo passo per garantire equità e fiducia nei servizi pubblici”.




































