Le norme regolamentari che si applicano per la tratta e negli appuntamenti che la precedono.
Il 1676 fu un anno di svolta nella storia del Palio in quanto la Biccherna, al fine di consentire a tutte le contrade, anche a quelle meno abbienti, le stesse possibilità di vittoria, introdusse l'estrazione a sorte dei cavalli, che in precedenza venivano scelti liberamente da ogni consorella. Il capo IV dell’attuale regolamento tratta in modo dettagliato non solo tutte le fasi di presentazione, scelta ed assegnazione dei cavalli, ma anche i vari appuntamenti preliminari. L’art.
Secondo l’art. 38, la presentazione dei cavalli per la tratta deve avvenire la mattina del 29 giugno o del 13 agosto nell’orario stabilito (tra le 6.30 e le 7.30), alla presenza rappresentante dell'Autorità Comunale, assistito da un Segretario e dal Veterinario Municipale, i Deputati della Festa ed i Capitani delle dieci Contrade partecipanti alla corsa. Ogni proprietario può presentare, a proprio rischio e pericolo, restando il Comune completamente esonerato da ogni e qualsiasi responsabilità per quanto ai cavalli stessi possa accadere nello svolgimento o per effetto di tutte le corse di prova e del Palio, uno o più cavalli che debbono essere muniti solamente di morso e briglia. Una volta iscritto, il cavallo passa nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale e non può essere ritirato dal proprietario sino al termine delle operazioni di tratta. I cavalli scelti, una volta assegnati in sorte, restano in uso alla contrada fino al Palio, il cavallo vincitore resta invece a disposizione della contrada anche nel giorno successivo per il tradizionale giro di omaggio ai protettori. All’atto dell’iscrizione i cavalli vengono contrassegnati da un numero progressivo apposto sulla coscia, che sarà l’unico segno distintivo del soggetto, ed i suoi dati, assieme a quelli del proprietario e dell’accompagnatore saranno registrati in un apposito elenco. La scelta dei dieci barberi da assegnare alle contrade avviene dopo la disputa di corse di prova, le cosiddette batterie, durante le quali si applicano le stesse norme previste per prove e per il Palio (art. 41). I cavalli dovranno essere montati da fantini che abbiano raggiunto la maggiore età e che non debbono avere in corso punizioni riportate in Palii precedenti. Essi dovranno indossare un giubbetto bianco ed un cap rivestito con i colori della Balzana che dall’agosto 1991 ha sostituito il vecchio cappellino in tela.
Le batterie vengono composte dai Capitani delle Contrade nel modo da essi ritenuto più rispondente allo scopo (art. 42.1). Anche per le batterie i cavalli debbono correre nudi. Questa disposizione, che oggi può sembrare ovvia, in realtà non ha molti anni di vita e risale al 1920; in precedenza non era raro infatti vedere fantini montare con strumenti che potessero facilitare la cavalcatura. Un cavallo, a norma del secondo comma dell’art. 42 può essere provato più volte se i capitani lo ritengono opportuno. L’art. 40 prevede infine una disposizione che oggi appare inutile, ma che in un passato non tanto remoto ha addirittura rischiato di vedere applicazione (nell’agosto 1948, ad esempio, furono segnati, con molta fatica, appena 11 cavalli): qualora il numero dei cavalli presentati sia inferiore a dieci, il Comune provvede alla requisizione dei cavalli occorrenti. L'indennità da corrispondersi per tali requisizioni è stabilita nel decreto che la dispone, tenendo presente il compenso assegnato dall'Amministrazione Comunale agli altri proprietari.
Davide Donnini