STORIA DEL PALIO: LA BANDIERA VERDE

News inserita il 29-01-2018 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Cosa prevede il regolamento quando piove con la terra in Piazza.

Come  molti contradaioli ricorderanno, la pioggia è stata fastidiosa ed indesiderata protagonista della carriera di Provenzano 2017. I continui acquazzoni caduti sulla nostra città negli ultimi giorni di giugno, costrinsero il Comune a stravolgere gran parte del cerimoniale di quel Palio: ben 3 furono infatti le prove annullate per impraticabilità della pista. A tal proposito, l’art. 53 prevede che “qualora, per pioggia, la pista sia impraticabile o pericolosa, il Sindaco, udito il parere, non vincolante, del Dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale e dei Deputati della Festa, può ritardare l'effettuazione della prova e, occorrendo, sopprimerla.

Eguale facoltà è riservata al Sindaco per eventuali altre cause di forza maggiore. Dei provvedimenti assunti è data immediata comunicazione al pubblico mediante apposizione ad una delle trifore del Palazzo Comunale di una bandiera bianca in caso di ritardo e di una bandiera verde in caso di soppressione”.

Un’ulteriore particolarità di quella carriera fu lo spostamento di tutte le operazioni di presentazione e di scelta dei cavalli, con le batterie disputate all’ora di pranzo mentre l’assegnazione si tenne a metà pomeriggio. Il secondo comma dell’art. 44 dispone che “in caso di pioggia le operazioni possono essere rimandate ad ora più conveniente dello stesso giorno, od anche al giorno successivo. Ogni decisione in proposito spetta all'Autorità Comunale, udito il parere dei Deputati della Festa e dei Capitani”.

Nella storia recente del Palio, ritroviamo esempi di posticipo della tratta nell’agosto 1969, nel luglio 1988 e nell’agosto 1999, anche se in quelle occasioni, sia le batterie che l’assegnazione furono effettuate tra il primo ed il tardo pomeriggio. A questo punto occorre analizzare il primo comma dell’art. 34 che prevede che “la presentazione, la scelta e l'assegnazione a sorte dei cavalli alle singole Contrade debbono venire effettuate nella mattina del terzo giorno avanti quello del Palio, tanto per le corse ordinarie, quanto per quelle straordinarie”.

Viene allora da domandarsi cosa debba accadere nel caso di rinvio della tratta al giorno successivo. C’è chi, in un recente passato, ha sostenuto come anche il Palio dovrebbe essere spostato di 24 ore, visto che a norma di tale articolo, tra la tratta e la carriera devono appunto trascorrere 3 giorni. La questione fu risolta dal Comune e dai Deputati della Festa nell’agosto 2002, allorché la tratta fu rinviata al 14 a causa delle violente piogge abbattutesi su Siena nei giorni precedenti l’inizio della festa e che costrinsero gli operai comunali alla rimozione totale del tufo appena messo e ad una sua nuova stesura. In quell’occasione fu decretato che il Palio non poteva né doveva essere posticipato dalla sua data naturale, e per argomentare tale tesi furono ripresi gli articoli 1 che, come già visto nel nostro primo scritto, fissa inderogabilmente nel 2 luglio e nel 16 agosto le date per la disputa della corsa del Palio, e 90, il quale prevede due sole fattispecie per il rinvio della corsa del Palio e cioè la pioggia caduta prima o durante lo svolgimento del corteo storico che renda la pista impraticabile o pericolosa, o i motivi che intressino l’ordine pubblico, tra i quali possono ragionevolmente rientrare l’oscurità sopraggiunta o, come già accaduto più volte in passato, eventuali disordini scoppiati in Piazza. In presenza di queste due circostanze, la decisione finale spetterà sempre al Sindaco, che nel primo caso dovrà sentire i pareri degli uffici competenti, dei Deputati della Festa e dei Capitani delle contrade partecipanti, mentre nel secondo caso il rinvio dovrà essere disposto in accordo con l’autorità di pubblica sicurezza.

Davide Donnini

 

 

 

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