STORIA DEL PALIO: GIROCCHE

News inserita il 15-06-2018 - Palio - Rubrica Storia del Palio

La carriera di Angelo Romualdi, tra vittorie esaltanti e….sbornie colossali.

Dopo una breve pausa, ricominciamo la nostra carrellata tra i personaggi del Palio che fu, raccontando la storia di un fantino che sarebbe potuto certamente entrare nell’olimpo della nostra festa, se non avesse ceduto troppo facilmente alle lusinghe del Dio Bacco.

Angelo Romualdi, detto Girocche, nacque a Colle di Val d’Elsa nel 1837 ed esordì in Piazza con il giubbetto della Torre il 2 luglio 1865. I primi anni della sua carriera paliesca furono avari di soddisfazioni, tant’è che egli alzò per la prima volta il nerbo solo al quattordicesimo tentativo, il 17 agosto 1873 per i colori della Chiocciola. Da quel momento la carriera del Romualdi svoltò decisamente, e la vittorie si susseguirono con impressionante continuità: Girocche riportò il successo nell’agosto 1874 nel Drago, nell’agosto 75 nel Nicchio, in un Palio alla romana corso in Piazza, nelle due carriere del 1876, per Civetta e Bruco.

A queste vittorie va aggiunta quella della carriera alla romana del 17 agosto 1874 per l’Oca, rappresentata nella foto in alto, disputata in Fortezza, e per questo non riconosciuta nell’elenco ufficiale del Comune.
Ma, come si sa bene, per un fantino, passare dalle stelle alle stalle, può essere cosa rapida, e la carriera del luglio 1877 segnò la fine dell’avventura piazzaiola di Girocche. Egli difendeva i colori della Lupa, e la sera del Palio fu protagonista, assieme ad altri otto colleghi di un capitombolo collettivo al canape, causato dall’indecisione di Pilesse, fantino della Pantera, che doveva entrare per decimo (ricordiamo come allora non esisteva la rincorsa e la mossa veniva data con un semplice nastro al quale dovevano avvicinarsi tutte e dieci le contrade). Tutti i fantini si rialzarono prontamente, Girocche rimase invece immobile a terra, ed i presenti temettero per lui il peggio. I soccorritori però si accorsero immediatamente come il Romualdi non fosse ferito, ma soltanto ubriaco, con una sbornia così grossa da non riuscire neppure a reggersi in piedi, e per questi motivi fu squalificato per due anni. E che Giorcche fosse un amante del vino lo dimostra inequivocabilmente una descrizione che un testimone dell’epoca fece di lui, raffigurandolo come “un uomo dalla fronte larga e bassa, occhi scuri e penetranti, baffi e pizzo nero, con la pelle di color rosso brunastro che pare che accenni come egli non sia nemico dei doni di Bacco”.

Scontata la punizione, Girocche si ripresentò in Piazza il 17 agosto 1879 per il Drago, ma il Palio del suo rientro nemmeno cominciò: un’ennesima forzatura al canape, provocò a Girocche un serio infortunio che lo costrinse a non partecipare alla carriera, anche se al Drago fu concesso di ripresentarsi al canape con il cavallo scosso. Le conseguenze disciplinari di quella caduta furono serie per il fantino valdelsano che, venne nuovamente sospeso, stavolta per 6 anni in quanto recidivo, e questa ennesima punizione mise definitivamente la parola fine sull’avventura paliesca di Angelo Romualdi.

Davide Donnini
Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

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