STORIA DEL PALIO: CISPA

News inserita il 22-06-2022 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Le sei vittorie di Ottorino Luschi, mito degli anni '20.

Tra i fantini più popolari del '900 c’è Ottorino Luschi detto Cispa, sei successi tra il 1919 ed il 1925. L’esordio di Cispa è datato 1914, per la Tartuca a luglio e per la Lupa ad agosto, evidenziando, in entrambe le carriere, ottime doti tecniche e la malizia del veterano della Piazza. Passata la guerra, Luschi colse la prima vittoria nel luglio '19 nel Leocorno, prendendo il comando al terzo giro dopo la rovinosa caduta delle tre favorite Chiocciola, Aquila e Torre.

Passarono altri quattro anni di amarezze prima di ritrovare Cispa a nerbo alzato, per un clamoroso cappotto in coppia con Fanfara, a luglio nel Montone, a conclusione di una corsa senza storia, e ad agosto nel Bruco, dopo una gran lotta con Picino, nella Chiocciola. La temibile accoppiata Cispa – Fanfara si ricompose nel luglio successivo, per i colori della Civetta ma, nell’occasione, attratto dai soldi offerti dalla Chiocciola, Luschi si vendette palesemente a San Marco. Soldi che , però, né Cispa né altri, intascarono mai: la clamorosa vittoria di Pirulino nella Lupa lasciò infatti tutti a bocca asciutta. La rivincita personale non tardò ad arrivare e nel successivo anno, sempre su Fanfara, Cispa portò il cencio nei Pispini. Nel '25 si aprì per Cispa un lungo sodalizio con la Chiocciola che culminò con i successi dell’agosto 1925 con Fiorello e nell'agosto 1926 su Margiacchina. Fu questa, per la verità, una vittoria inattesa: la Chiocciola, infatti, doveva mettersi a disposizione dell’Oca, per impedire il successo della Tartuca. Ma quando Picino, il fantino di Fontebranda cadde e la Tartuca si ritrovò in testa, Cispa spinse al massimo il suo cavallo, raggiunse Porcino, fantino della Tartuca, infliggendogli anche diverse nerbate, e conquistò il suo sesto successo. Il forte legame con San Marco si concluse in malo modo nel luglio 1928: Cispa si vendette nuovamente all'Oca ed al canape danneggiò il fantino della Torre, Titino. Al termine della carriera i chiocciolini inferociti picchiarono Luschi ed al suo rientro in contrada, anche il capitano, il marchese De Groleé Virville, che si era fortemente impegnato per conquistare una nuova vittoria, non gli nego un paio di sonori ceffoni. La scorrettezza al canape costò ad Ottorino Luschi detto Cispa due anni di squalifica e segnò la fine della sua breve ma brillante carriera di fantino del Palio.

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 

 

 

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