STORIA DEL PALIO: ALCUNE STATISTICHE SULLA CARRIERA STRAORDINARIA

News inserita il 21-09-2018 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Numeri e curiosità in attesa del 20 ottobre

Oggi vogliamo proporre ai nostri lettori alcune curiosità relative alle carriere straordinarie tra il 1900 ed il 2000, in attesa di occuparci più approfonditamente, nella prossima settimana, dell’estrazione delle contrade con il classico articolo di presentazione.

Quello del 20 ottobre sarà il secondo straordinario del XXI secolo, che segue a 18 anni di distanza quello corso il 9 settembre 2000 per celebrare il Giubileo ed il nuovo millennio. Nel ‘900 furono disputati ben 19 straordinari, comprendendo in tale cifra pure le due carriere a sorpresa del 1909 e del 1919, ed il Palio con gli scossi del 1907. L’Oca ed il Montone sono le contrada che ne hanno vinti di più, ben 3, Fontebranda nel 1909, 1919, 1969, la contrada di Via dei Servi nel 1902, 1950, 1986; per ciò che riguarda i fantini invece sono 5 coloro che possono vantare 2 successi e cioè Picino (1902, 1904), Testina (1913, 1919), Vittorino (1954, 1960), Aceto (1969, 1972) ed Il Pesse (1986, 2000), quest’ultimo giunto a nerbo alzato negli ultimi due corsi in ordine di tempo.

Sono invece solo due i cavalli plurivincitori di straordinari, con 2 successi ciascuno: Uberta (1960, 1961) e Topolone (1967, 1969).

Tra i capitani, 2 vittorie a testa  per Emanuello Pannocchieschi d’Elci dell’Oca, nel 1909 e nel 1919 (ed in questa occasione ricopriva anche l’incarico di Sindaco), e per Roberto Marini della Selva, nel 1980 e nel 2000.

Sabatino Mori della Civetta ha anch’egli vinto 2 volte lo straordinario, ma ricoprendo cariche diverse: capitano nel 1947, e  tenente di Giorgio Bardini nel 1960.

Venendo ai posti al canape, notiamo come alcune contrade abbiano con frequenza occupato lo stesso posto per la mossa di uno straordinario: la Pantera, per esempio, per ben 5 volte è stata prima, l’Aquila 5 volte settima, l’Oca 5 volte di rincorsa. Il posto più vittorioso è il quarto, con 5 successi (1902, 1950, 1960, 1972, 1980); anche dalla rincorsa si è vinto spesso, 3 volte, (1909, 1954, 1969). Meno fortunati risultano il sesto ed il settimo posto, dai quali nessuno è mai riuscito a vincere.

Sarà questa la seconda volta che il drappellone verrà portato nella Basilica di San Domenico, la precedente fu nel 1980, nel Palio dedicato al VI centenario dalla morte di Santa Caterina. La chiesa non è stata scelta casualmente, infatti qui vi è conservato il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale realizzato da Fulvio Corsini nel 1920 su commissione dell’Associazione Nazionale Madri, Vedove e Familiari dei caduti e dispersi per essere originariamente posto nella chiesa di San Martino. Nel 1927 fu poi collocato dove lo vediamo adesso, cioè nella terza cappella del transetto a destra dell’altar maggiore, anche se l’idea era di collocarlo nella sottostante Cripta. Il monumento si compone di un tabernacolo con un bassorilievo bronzeo raffigurante l’allegoria della morte del soldato, sovrastato da una base rettangolare dove sono riportati i nomi dei caduti. Nell’architrave del tabernacolo troviamo la scritta latina ET NON TANGERE ILIOS TORMENTUM MORTIS ILLI AUREM SUNT IN PACEM. Sotto il bassorilievo c’è la dedica: AI GLORIOSI E DILETTI LORO CADUTI/RECUPERANDO ALLA PATRIA CONFINI E GRANDEZZA/CON L’AMOR PARTECIPE DELL’ECCELSO OLOCAUSTO/LE MADRI E LE VEDOVE DI GUERRA/XXI OTTOBRE MCMXXIII

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

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