La Pantera, con Ciancone e Archetta, ottenne la vittoria in quella Carriera
Negli anni in cui il protocollo equino con il suo elevato numero 111 di cavalli iscritti non era neppure lontanamente nei pensieri dei senesi, non era raro il verificarsi, la mattina della tratta, di situazioni oggi assolutamente impensabili. Così, il 29 giugno 1951, al momento della chiusura delle operazioni di presentazione dei cavalli, erano presenti all’Entrone appena 4 soggetti; dopo una frenetica attività di ricerca, si riuscì a raggiungere quota 14 e le batterie, seppur con notevole ritardo, poterono regolarmente disputarsi. Nonostante l’esigua quantità di soggetti a disposizione, i capitani riuscirono a comporre un lotto discreto, con la presenza di tre punte, toccate in sorte alle contrade con il digiuno più lungo: alla Selva andò la vecchia Salomè, al Bruco Niduzza, l’ultima vincitrice sul tufo ed alla Pantera l’inedita ma chiacchierata Archetta.
La carriera fu totalmente dominata dalla Pantera che condusse dalla mossa, con l’ennesimo capolavoro del Gentili che colse tutti impreparati, mettendo sin da subito un’ipoteca sulla vittoria, sino al bandierino finale. Provarono ad insidiarlo prima il Nicchio, almeno fino al Casato, dove Falchetto finì la sua corsa, e poi Selva e Torre che, nonostante gli sforzi di Mezzetto e Ganascia, finito pure lui a terra all’ultimo Casato, non riuscirono ad insidiare Archetta che bagnò così il suo debutto in Piazza con un successo, neppure troppo sorprendente.
Davide Donnini
Foto www.ilpalio.org