STORIA DEL PALIO: 17 AGOSTO 1817

News inserita il 13-11-2017 - Palio - Rubrica Storia del Palio

La vittoria di Vecchia e l’irriverenza di Scricciolo.

Il Palio che andremo a raccontare quest’oggi è quello del 17 agosto 1817, corso il giorno successivo a quello canonico in quanto domenica, vinto dalla Lupa che, come spesso accadeva in quegli anni, ebbe un seguito nelle aule dei tribunali. Il primo sussulto di quella carriera si ebbe al canape quando Scricciolo, fantino dell’Aquila e Botto della Torre arrivarono lanciati nei pressi del canape e forzarono la mossa, rovinando così a terra. L’incidente non causò conseguenze gravi ai fantini, ma provocò le vibranti contestazioni di Scricciolo che prese a mal parole uno dei giudici della mossa che gli intimava di avvicinarsi al canape come tutti gli altri colleghi. Tornata la calma, fu data la partenza valida ed il Bruco, con il vecchio Piaccina, prese subito diverse lunghezze di vantaggio seguito dall’Onda con Caino, mentre il Palio di Ciccina del Drago terminò subito in quanto trattenuto da Brandino della Pantera.

Il Bruco mantenne la testa sino al terzo giro quando si concretizzò la grande rimonta della Lupa che tagliò per prima il bandierino con il fantino Filippo Rossi detto Vecchia, al suo primo successo dopo 29 tentativi infruttuosi. L’irriverenza di Scricciolo alla mossa non passò però impunita in quanto il fantino dell’Aquila fu processato e condannato a 3 giorni di carcere a pane e acqua. Va detto come Scricciolo, al secolo Giovanni Morandi non fosse certamente uno stinco di santo e risultò essere un abituale frequentatore dei tribunali: dai documenti dell’epoca emerge come in gioventù fu processato per aver partecipato alle scorribande del Viva Maria, per essere stato pizzicato a giocare a morra in pubblico, ed addirittura per detenzione, assieme ad altri personaggi, di piccioni domestici “che mandano liberi per la città”. Come fantino, il Morandi disputò 10 carriere senza vincerne alcuna, ma balzò lo stesso agli onori della cronaca non solo per il gesto sopra citato, ma soprattutto per la clamorosa parata ai danni dell’Oca nel Palio del suo esordio nel 1809 quando vestiva i colori della Torre, che secondo gli storici, è stato l’episodio decisivo per la nascita della rivalità tra le due contrade. Quella dell’agosto 1817 fu l’ultima apparizione sul tufo di Scricciolo che, terminata la carriera di fantino, non abbandonò la sua vita da ribelle, tant’è che nel 1815 lo ritroviamo ospite delle patrie galere per 20 giorni per aver partecipato ad una rissa in centro con dei militari.

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

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