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ALLA MENS SANA SERVE MAGGIOR LUCIDITÀ. IOZZI: “NEI FINALI PENSIAMO TROPPO"

News inserita il 22-02-2023

L’ala (17 punti nel derby) plaude al tifo biancoverde: “Un valore aggiunto, ci rende fieri di indossare questa maglia”

I 17 punti messi a segno nel derby rappresentano per Andrea Iozzi la miglior prestazione offensiva stagionale. Non è un caso isolato, aveva scritto 17 anche a metà gennaio contro Castelfiorentino, a conferma della buona stagione che l’ala biancoverde sta disputando in un campionato per lui (anche per lui, verrebbe da dire…) da debuttante assoluto in C Gold, nonostante i 29 anni che porta scritti sul documento d'identità: Iozzi viaggia a 7.1 punti di media e sta dando man forte al reparto lunghi della Mens Sana, pur concedendosi quelle uscite sul perimetro che (anche domenica scorsa è stato così, soprattutto in avvio di partita) lo rendono spesso indigesto alle difese avversarie.
Iniziamo riavvolgendo il nastro della partita contro il Costone?
“Abbiamo concesso troppo in difesa nei primi due quarti, non si può pensare di vincere una partita del genere facendo segnare 51 punti agli avversari all’intervallo. Nel terzo periodo siamo rientrati, abbiamo fatto ottime cose, poi pur provandoci fino all’ultimo e mostrando compattezza di squadra è arrivato un calo generalizzato, siamo mancati soprattutto a livello realizzativo”.
Copione ripetuto molte volte, per spiegare il quale si tira spesso in ballo la mancanza di esperienza, C’è anche altro?
“Ritengo sia anche un problema di mancanza di lucidità nel gestire certe situazioni. Quando giochiamo liberi psicologicamente, quando prendiamo tiri che ci sentiamo di prendere, stiamo in partita con tutti, spesso anzi siamo anche superiori ad avversari più quotati, dopo l’intervallo però perdiamo il filo perché iniziamo a pensare troppo a cosa può succedere, a cosa fare e a cosa non fare: il risultato è che col passare dei minuti non siamo più lucidi, tiriamo la mano indietro, facciamo tante forzature e finiamo per perdere le partite”.
Qualcosa che poi rimane dentro a livello psicologico?
“Dentro ci portiamo tanto rammarico per come abbiamo buttato via almeno 5 o 6 partite che avremmo potuto vincere e che avrebbero reso la nostra stagione di assoluto livello. Non dimentichiamo che in estate eravamo stati indicati da tutti come la squadra materasso del girone. Il campo, in realtà, mi pare abbia detto e stia dicendo altro”.
Due sue giocate avevano deciso il derby di andata, in quello di ritorno è stato il biancoverde più costante su entrambi i lati del campo…
“Venivo da tre settimane di stop, tra squalifica e terremoto, e avevo una voglia incredibile di essere di aiuto alla squadra. Non lo nego, il clima che si respira in queste sfide mi stimola molto, era così quando con Colle affrontavamo Poggibonsi, lo è da quando indosso la maglia della Mens Sana. Qualche anno in più rispetto alla media dell’età della nostra squadra, probabilmente, mi aiuta anche a interpretarli meglio, i derby: sono occasioni particolari, viverle sul parquet mette addosso grande adrenalina ed è bello sentire la partecipazione della gente in tribuna. Al di là del risultato, che certo non ci rende felici, domenica scorsa è stata per tutti una bella giornata di sport, anche in campo ho visto agonismo pulito e mai atteggiamenti fuori luogo”.
L’abbraccio finale ai tifosi della Mens Sana?
“È stato molto bello, ci hanno chiamato per salutarci nonostante l’amarezza della sconfitta e tutti quanti siamo corsi ad abbracciarli per ciò che fanno per noi, partita dopo partita. Vorremmo avere questo contatto diretto anche quando giochiamo in casa, ma il nostro palasport ha spazi diversi, il settore del tifo non è a bordo campo e quindi non riusciamo a dare a tutti loro più di un saluto o un applauso: il tifo della Mens Sana è qualcosa di eccezionale, è un valore aggiunto, avere questo gruppo di persone che viene sempre a sostenerci, casa o trasferta non fa differenza, ci rende ancor più fieri di indossare la maglia biancoverde”.
Adesso, però, bisogna tornare a vincere anche sul parquet…
“Il Don Bosco ha vinto sole tre partite quest’anno e sulla carta può sembrare una gara abbordabile, dovremo però interpretarla bene perché non è scontato affrontare squadre imbottite di giovani, che vanno in campo con un’identità di gioco difficile da decifrare. Vogliamo assolutamente tornare a vincere, certo, ma paradossalmente si preparano meglio sfide come quella di domenica scorsa, contro avversari forti e strutturati dei quali però sai in partenza tutte le caratteristiche”.
Matteo Tasso

Foto Il Biancoverde

 

 
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