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STORIA DEL PALIO: DORINO (PRIMA PARTE)

News inserita il 27-07-2022

Isidoro Bianchini, re della Piazza tra gioie e dolori

Isidoro Bianchini detto Dorino, destro e ardito buttero di Maremma, così come lo ebbe a definire Virgilio Grassi, è considerato da storici appassionati di Palio il miglior fantino mai visto sul tufo. A confutare questa tesi non ci sono soltanto gli impressionanti numeri da lui collezionati (13 vittorie in 24 apparizioni, ottenute nel breve lasso di soli 16 anni), ma il fatto che tali successi siano arrivati in un periodo nel quale non mancavano abili fantini, alcuni dei quali pluri vittoriosi e, comunque, tutti affamati di gloria e soldi e pronti a tutto pur di primeggiare sul Campo o di impedire la vittoria di rivali sgraditi. In base alle fonti a noi giunte, la prima apparizione di Dorino risale all'agosto 1781 per i colori del Leocorno. Un anno dopo, nel luglio 1782, ecco arrivare la prima vittoria per l’Oca. Fino al 1786, Bianchini vinse ogni anno (agosto 1783 e luglio 1784 per l’Onda, luglio 1785 nella Lupa, cappotto nel 1786 per Tartuca e Drago). Lo strapotere del fantino maremmano cominciò ad essere mal digerito tanto dai senesi quanto dagli altri avversari, che non amavano neppure la sua arroganza. Dorino infatti, oltre ad essere un bravo cavallerizzo, era pure abile con le parole, e non perdeva occasione per evidenziare tutta la sua supremazia. Addirittura, prima del Palio di luglio 1787, promise di scavallare tutti coloro che si fossero frapposti tra lui e l'ennesimo successo. Come se non bastasse, una volta montato nella Chiocciola il miglior cavallo, si rifiutò di fare i partiti con le altre contrade, tanto era sicuro di vincere. Ci pensò però la coalizione composta da Baffino, fantino della Lupa, Uccellino della Tartuca e Biggeri della Civetta a raffreddare i bollenti spiriti del Bianchini; data la mossa, il primo lo prese per le redini mentre Uccellino provò a disarcionarlo, saltando sul suo cavallo. Fallita questa manovra, degna del miglior saltimbanco,Dorino fu preso in consegna da Biggeri e nerbato violentemente per tutti e tre i giri. La sconfitta, con conseguente umiliazione subita, necessitava di un pronto riscatto così, ad agosto Dorino si presentò in Piazza affiancato da ben cinque compari al fianco per ottenere la dovuta vendetta sul tufo. Alla fine, solo due di loro, Grillo e Piaccina, riuscirono a trovare la monta. Per tutti e tre però, fu un Palio di sofferenza; Dorino fu nuovamente oggetto delle attenzioni di Uccellino, che lo riempì di nerbate fintanto che il suo nerbo non si spezzò in due, provocandogli numerose fuoriuscite di sangue dal volto. Sorte simile tocco a Grillo che, per sfuggire dal trattamento non proprio amichevole dei colleghi dovette addirittura scendere da cavallo e rifugiarsi tra la folla in Piazza…..

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 

 
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