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MENS SANA AI TITOLI DI CODA, MA CON QUALI PROSPETTIVE?

News inserita il 20-05-2022

I biancoverdi rimangono in C Silver dopo aver sognato la promozione. Tocca alla società, adesso, compiere uno scatto per crescere

Il colpo di coda per allungare la stagione sbatte sul ferro del canestro di Fucecchio, avversaria che per il secondo anno consecutivo scrive la parola fine sull’annata della Mens Sana. Il sipario cala sull’appoggio sbagliato a fil di sirena da Allemann (paradossale il fatto che, fino a quel momento, l’estone avesse disputato forse l’unica gara realmente di alto livello della sua esperienza senese) dopo una partita drammatica, in senso sportivo ovviamente, che la Namedsport ha in pugno almeno per due volte (+4 e palla in mano a 36” dalla fine dei tempi regolamentari, +1 e due tiri liberi da battere nel rush conclusivo del supplementare) e che però puntualmente le sfugge di mano, mettendo in scena un campionario di errori dal quale sarà difficile, a livello umorale, liberarsi in fretta.
In finale va la Folgore, che non è mai sembrata superiore al quintetto di Binella ma che sui possessi decisivi (in entrambe le partite) è quantomeno stata più lucida, oltre che più in grado di far girare dalla propria parte gli episodi (il tiro da 9 metri di Falchi che l’ha fatta sopravvivere sul finire dei 40’, un paio di rimbalzi offensivi caduti per caso nelle mani giuste sui possessi conclusivi del quarto periodo e dell’overtime, anche qualche valutazione arbitrale poco chiara) che hanno condannato la Mens Sana a rimanere in C Silver, senza l’appiglio di una terza semifinale che comunque sarebbe stata complessa da affrontare. Vedi alla voce infortunati: non solo Sabia, che gara-2 non l’ha nemmeno giocata, anche il ragazzino tutto cuore Pietro Milano, uscito dalla contesa con un ginocchio malconcio proprio quando stava dando un contributo decisivo all’allungo (+5 al 27’) dei suoi compagni.
Niente da dire sulla voglia che il gruppo mensanino ha mostrato di andare oltre i propri limiti strutturali e di qualità, giovedì sera come per tutta la stagione, nata con l’obiettivo di raggiungere i playoff e stare in scia alle favoritissime Costone e Fucecchio. Da analizzare invece, ma sarà bene farlo a bocce ferme e senza la rabbia del momento, il calo generalizzato che da marzo in poi ha visto la squadra perdere terreno rispetto a quel primato in classifica, mantenuto per oltre sei mesi, col quale si erano cullati addirittura sogni, poi mostruosamente proibiti, di promozione diretta in C Gold. Dopo di che il punto di domanda vero e proprio va messo in coda alla volontà di una società che, esauriti i suoi primi tre anni di vita, deve adesso decidere se compiere quel salto di qualità che non può dipendere da un tiro che entra o che esce, bensì dal proprio definitivo strutturarsi in un contesto particolare (l’ombrello della Polisportiva a copertura delle giovanili di Mens Sana Basketball Academy è stato garanzia di ripartenza dopo il crac del 2019, quanto alla gestione della prima squadra, messa in piedi in un secondo momento per portare a bordo la passione, e l’indotto, di centinaia e centinaia di tifosi che ancora, nonostante tutto, sono rimasti fedeli ai colori biancoverdi, è intuibile che si tratti di una coperta corta già se proiettata in una eventuale C Gold, figurarsi in serie cadetta), che nei prossimi mesi farà i conti anche con l’indisponibilità del campo di gioco, dati i lavori di ristrutturazione cui verrà sottoposto il tetto del palasport.
L’interrogativo di queste prime settimane senza basket è il seguente. Cosa farà da grande la Mens Sana?
Matteo Tasso
Foto Mens Sana Basketball Academy

 

 
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