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BLOCK NOTES: ECONOMIA E TURISMO, SIENA DOVE VA?

News inserita il 31-03-2022

Quali prospettive per la città?

Ma Siena dove va? Quali le prospettive per una ripresa economica della città?

Partiamo, intanto, dai dati emersi dall’analisi della Camera di Commercio circa la voce “turismo”, senz’altro la più importante per quanto concerne il nostro Pil. E allora scopriamo che dopo il fallimentare 2020, il 2021 ha fatto registrare una significativa impennata del 50,4%, nella nostra Toscana, circa le presenze di  visitatori e viandanti, che non ha permesso però  il recupero definitivo dei livelli raggiunti nel 2019, ante pandemia.

A Siena si va peraltro oltre il dato regionale, con un più 53,3 che non quaglia ancora con il 2019.

Le prospettive per il 2022, che nei voti di tutti gli imprenditori del settore turismo, avrebbero dovuto segnare la decisa ripartenza del movimento, sono state condizionate finora da quella maledetta quarta ondata che solo ora, e comunque fra qualche basso interessante e purtroppo ancora fra qualche alto preoccupante, pare affievolirsi. Hanno poi guastato la festa prevista i forti aumenti energetici che incidono sulle nostre finanze, per non parlare dell’aspro conflitto scatenato in Ucraina dalla Russia di Putin.

Le prossime settimane ci diranno se potremo sperare in un 2022 proficuo. Intanto vi dico che gli stranieri più affezionati a Siena e il suo territorio sono stati i Tedeschi, gli Olandesi e i Francesi, con gli Americani che timidamente hanno rifatto capolino. Per quanto concerne la componente turistica nazionale, si distinguono i Lombardi sui Laziali e, ovviamente, i Toscani.

Voltiamo pagina e torniamo a parlare di Monte dei Paschi. Difficile individuare una chiara chiave di lettura nell’intervento che il Ministro dell’Economia Daniele Franco ha tenuto dinanzi alla Commissione Finanze di Camera e Senato, sulla sorte della nostra amata Banca.

Franco ha accennato qua e là a diversi scenari futuri, ma senza entrare mai nel cuore della questione. E forse non poteva fare altro, visto che Lovaglio è ancora alla prese con la definizione del nuovo Piano Industriale che indirizzerà il futuro di BMPS.

Una dichiarazione però il titolare del Tesoro l’ha fatta e cioè che il suo dicastero sarà l’azionista di riferimento del Monte per un periodo ben determinato, in attesa della soluzione finale.

Ma io ho fotografato l’affermazione che Daniele Franco si è lasciato sfuggire “Il Monte dei Paschi non andrà incontro a nessun temuto spezzatino”. E l’ho incorniciata!

Nessuna svendita e nessuna cancellazione di una grande storia che forse potrà continuare a dispiegare i suoi effetti sul territorio Senese e Toscano, mantenendo, chissà, la Direzione in Piazza Salimbeni.

Certo andrà approvato un aumento di capitale di almeno 2,5 miliardi e il nuovo “piano” dovrà finalmente quantificare la portata degli esuberi dei montepaschini che al tempo del matrimonio saltato con Unicredit veniva circoscritto a 4.000 unità. Il tempo sarà come sempre galantuomo. Io spero che la parola fine venga scritta dall’attuale Governo, perché nutro una certa sfiducia nelle diverse forze politiche all’arrembaggio di Draghi e la sua compagine.

Roberto Morrocchi

 

 
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