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SIENA IN VESPA, UN 2021 CON LA MISCELA SEMPRE PRONTA

News inserita il 15-11-2021

Successo per i raduni organizzati dal Gruppo Vespistico: “Tenuta accesa la passione, nonostante il Covid”

Siena in Vespa 2021

L’arrivo dell’autunno, quello vero con pioggia e abbassamento delle temperature, fa calare il sipario sull’attività 2021 di Siena in Vespa. Un’annata senza dubbio positiva per il gruppo vespistico che dal 2019 riunisce sotto la propria insegna un buon numero di innamorati del mezzo Piaggio e che nei mesi trascorsi ha saputo ben festeggiare i 75 anni compiuti dall’amata Vespa, nonostante le tante difficoltà che la pandemia (e perché no, l’aumento del prezzo della miscela) sta causando a chi interpreta le due ruote come un’opportunità di svago e soprattutto di aggregazione. “Può sembrare paradossale, dato il momento che stiamo vivendo, ma il 2021 è stato l’anno della crescita – spiega Riccardo Vallone, uno dei responsabili dello staff di Siena in Vespa -, una crescita soprattutto sul piano della qualità nell’organizzazione e nell’ospitalità che siamo riusciti a garantire a tutti i vespisti non senesi che hanno parte ai nostri eventi”.
Primo step dell’annata, la primavera. È quella la stagione in cui la Vespa, tirata a lucido, esce dal garage…
“Abbiamo iniziato a Maggio, momento in cui le limitazioni per il Covid non riguardavano più la Toscana, con una serie di uscite riservate solo al Gruppo, nel mese successivo è arrivato il momento di organizzare fin nei minimi dettagli la seconda edizione di In Vespa al Brunello, in programma il 22 agosto, un appuntamento al quale Siena in Vespa tiene particolarmente”.
Quali sono le caratteristiche di questo evento?
“Si copre un tragitto di 65 km che porta da Siena a Montalcino, ma non si tratta solo di sgassare affrontando i percorsi suggestivi che le strade del territorio senese regala: c’è pure l’aspetto del mangiare bene e del buon bere, ovviamente con moderazione e nei limiti consentiti, e più di ogni altra cosa dello stare assieme. Partenza al mattino con una prima colazione di gruppo, una volta giunti a destinazione ci si siede a tavola, in un ristorante tipico, per gustare cibo e vino tipici e per farli assaggiare a chi viene da lontano”.
Quante iscrizioni ci sono state rispetto al 2020?
“Moltissime, perché la riapertura delle regioni ha permesso di rendere In Vespa al Brunello un raduno nazionale. Hanno partecipato vespisti del Veneto, della Liguria, del Piemonte, dell’Emilia Romagna e ovviamente tanti vespisti di altre città toscane: a soli cinque giorni dall’apertura delle iscrizioni i posti disponibili erano andati già esauriti, abbiamo quindi dovuto aumentare il numero dei partecipanti e probabilmente lo avremmo anche potuto allargare ulteriormente, ma la scelta è stata puntare a un evento sostenibile, che rispettasse le normative Covid e garantisse qualità ai partecipanti. I ritorni sono stati buoni, anche a livello mediatico il raduno ha ottenuto spazi e recensioni positive sui media di settore”.
Come si riesce a organizzare un raduno di vespisti in piena pandemia?
“Partendo dal presupposto che, in vespa come in altri contesti, la parola d’ordine è provare a convivere con il virus, abbiamo rispettato alla lettera tutti i protocolli anti-Covid: siamo stati molto fiscali, richiedendo green pass, mascherine, autodichiarazioni, un modo per generare tranquillità in chi partecipa e dare garanzie in vista di futuri appuntamenti. L’obiettivo era, ed è, tenere accesa la nostra passione di vespisti, altrimenti si rischia di spegnere l’intero movimento, basti pensare che quest’anno in Toscana, e non solo, la maggior parte dei raduni sono stati annullati. Comprendo i vari club che hanno fatto questa scelta, probabilmente però la strada da seguire per andare avanti in un momento particolare come quello che stiamo attraversando è tenere in vita gli eventi rinunciando, anche se a malincuore, ai grandi numeri”.
Pochi giorni fa, invece, si è svolta la seconda edizione di In Vespa col Novello…
“Un evento che ci mancava molto, perché nel 2019 è stato il primo raduno organizzato da Siena in Vespa e perché lo scorso anno non fu possibile organizzarlo causa, appunto, Covid. Ci siamo ritrovati domenica 7, oltre al classico, immancabile giro in vespa, ci siamo recati presso un’azienda agricola della zona per fare pranzo e assaporare il vino nuovo: abbiamo avuto buone adesioni di vespisti non senesi ma soprattutto è stata una sorta di occasione, per noi del Gruppo, di tirare le fila dell’annata e comprendere in cosa migliorare durante la stagione 2022”
Cosa vi lascia il 2021 ormai agli sgoccioli?
“Oltre al successo dei raduni organizzati, ottenuto grazie all’impegno dello staff e di tutto il Gruppo, stiamo riuscendo a far cadere quel piccolo “pregiudizio” che ancora esiste nel mondo del vespismo sul nostro non essere un Club. È vero, non lo siamo, ma la forma di aggregazione è identica e secondo me non ci si deve fermare a ciò che sta scritto su un foglio, bensì considerare i risultati degli eventi che abbiamo messo in piedi. Continueremo a lavorare su questo fronte anche nel 2022”.
Appuntamento con il Gruppo Siena in Vespa al 2022…
“Sarà un anno impegnativo, perché probabilmente torneranno i raduni, un augurio che facciamo a tutto il movimento, noi compresi dato che potrà permetterci di viaggiare in Vespa in altre città. L’attività di Siena in Vespa adesso è ferma, ma la programmazione è già in corso. L’anticipazione è che In Vespa al Brunello non si terrà più nel mese di agosto ma a maggio: molti di noi sono legati alla vita contradaiola e questo spostamento vuol essere di buon auspicio per tutta Siena, il Palio a noi senesi manca troppo”.
Matteo Tasso

 

 
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