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BLOCK NOTES: MEGLIO UNA SIENA ATTENTA, VIVA E POLEMICA CHE BELLA ADDORMENTATA

News inserita il 05-11-2021

Non mancano gli spunti per parlare diffusamente della città

In questo primo venerdì di novembre non mancano gli spunti per parlare diffusamente della nostra Siena, a partire dal bilancio rose e fiori della Fondazione MPS e dalla chiusura del terzo trimestre della nostra cara vecchia Banca che registra un utile sorprendente. Ma ci sono anche echi che provengono dal mondo della scuola, polemiche fra il novello Sindaco De Mossi e il “vecchio” Valentini sulla gestione del Santa Maria della Scala, la questione del “dehors” in piazza San Giovanni che vede in pista - e direi giustamente - la Contrada della Selva, e ancora il Comune che si oppone al progetto di Opera laboratori fiorentini per la definizione della “vetrina d'inverno” antistante il “Battistero Siena Bistrot”. Ma meglio così, vivi, polemici e attenti alle cose che riguardano presente e futuro della nostra Siena... che, come si ostinava a dire e scrivere il vulcanico Don Vittorio Bonci, “non deve essere mai una città museo o peggio una bella addormentata”.
Sono tornato anche io ragazzo e studente, provando, lo ammetto, un pizzico di emozione, vedendo sfilare un folto corteo studentesco, che coinvolgeva quasi tutte le scuole superiori senesi.
Apriva la sfilata un eloquente striscione “Riprendiamoci la scuola”, seguito poi da forti richiami al “diritto allo studio” evidentemente vilipeso per ragazzi e studenti che difficilmente possono guardare al loro futuro senza un “presente”.
Dal sessantotto ad oggi i temi della protesta erano ancora gli stessi. Spazi ridotti, carenze di strutture e materiali, incertezza e sfiducia, programmi sfilacciati ed insegnanti che a due mesi dall'inizio delle scuole debbono essere ancora assegnati. E dopo due stagioni pandemiche e una Dad faticosissima, sovraffollamenti sui mezzi pubblici e conseguenti costi aggiuntivi per raggiungere in sicurezza gli Istituti. Mancano ancora le aule alternative per gli studenti che non frequentano l'ora di religione. E resta poi aperta la ferita inferta al Liceo Economico Sociale, spostato da Sant'Agostino a Montarioso, nel seminario arcivescovile.
Si definiscono “Nuovo Collettivo Studentesco Apartitico di Siena”. Chiedono di studiare e lavorare per il loro futuro, magari con la dotazione di computer efficienti e veloci, lavagne interattive e tutte le moderne attrezzature necessarie per studiare e poi inserirsi nelle Università o nel mondo del lavoro.
Ma voglio chiudere oltre che con l'ottimismo della volontà, con dati certi, come quelli conseguiti dalla Fondazione Mps che, considerando i 150 milioni derivanti dall'accordo transattivo con la Banca, andrebbe a contare su di un patrimonio di oltre 600 milioni, destinando 5 milioni e mezzo di eurini alla città.
Per quanto riguarda la Banca più antica del mondo, inutile e forse dannoso illudersi. Si va, come ha sostenuto Alessandro Rivera, il direttore generale del Ministero dell'Economia, verso un aumento di capitale da parte del Tesoro per poi andare verso la privatizzazione del Monte, visto che è impossibile creare un terzo polo bancario pubblico.
Tocca all'attuale board ripensare ad un progetto che concerne la dismissione di diversi sportelli e che comporta una cura dimagrante del personale, ovviamente sulla base di esodi volontari.
La buona notizia è che i tempi si allungano e che il Monte potrà avere una struttura patrimoniale più forte che possa convincere il mercato e un piano credibile, che dimostri la capacità di Babbo Monte di poter rispondere in modo rassicurante ai risultati degli stress test, finora negativi.
Al solito...chi vivrà vedrà.

Roberto Morrocchi

 

 
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