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STORIA DEL PALIO: MORINO

News inserita il 01-10-2021

Costantino Giuggia, il fantino dal grande cuore

Il 2 ottobre 1977 veniva prematuramente a mancare Costantino Giuggia detto Morino, protagonista per circa un decennio in Piazza. Leggendo il suo curriculum paliesco si potrebbe pensare ad un comprimario, ma Morino era tutt’altro che un fantino qualunque: valido mestierante, abile ad interpretare qualsiasi tipo di soggetto, si pensi alle tante batterie disputate su Ercole, bizzoso cavallo che tante purghe ha fatto prendere alle contrade con il suo vizio di andare a dritto al Casato, ma che con Morino ha sempre girato diligentemente, Giuggia era anche un ottimo allenatore di cavalli da Palio. Solo la sfortuna, che non lo ha mai abbandonato durante la sua breve carriera, gli ha impedito di provare la gioia più grossa. Già dal debutto, nel luglio 66 nella Selva su Beatrice, Morino mise in luce tutte le sue doti, avendo la meglio, dopo lunga lotta, del più esperto Canapetta e cedendo solo allo spunto finale di Topolone e Bazza nel Drago. Nell’agosto successivo, da grande favorito nella Torre su Topolona, la caduta durante la famosa “carriera fittizia”, corsa da alcuni fantini che non si fermarono allo scoppio del mortaretto che annullava la mossa, e la sua seguente sparizione dalla Piazza, furono le scintille che provocano l’invasione della pista da parte dei torraioli, la sospensione del Palio ed il rinvio al 17 quando, la corsa del Giuggia, si interruppe dopo pochi metri a causa di uno scarto della cavalla. Dopo un '67 da dimenticare, con 3 carriere anonime, nel luglio 1968, Morino ebbe un’altra grande chance di successo nell’Istrice su Arianna. Una caduta a S. Martino per una prova (mitica la foto che ritrae il Giuggia a terra con i pantaloni strappati) fu il preludio ad un Palio senza acuti che costò a Morino il posto per agosto. Al suo rientro, nel luglio 1969, per la Lupa su Livietta, fu protagonista di una carriera difensiva, ostacolando e nerbando Bazza nel Nicchio. Gli anni '70 segnarono l’inizio del rapporto del Morino con il Drago, contrada con la quale egli corse 3 Palii, curiosamente tutti su barberi grigi. Nel luglio '70 su Gabria, condusse per oltre un giro prima di essere superato da cavalli più forti, ad agosto con Musella corse con l’ordine di ostacolare la Lupa, contrada con la quale, al tempo, il Drago non aveva rapporti idilliaci, mentre nel 71 su Vandala, Morino si giocò per un giro il Palio prima di soccombere di fronte allo strapotere dell’accoppiata Topolone – Canapino nella Pantera. Nel '72 Morino si legò al Bruco, ma con il giubbetto di Barbicone disputò solo tre prove per il Palio di agosto. Ritroviamo il Giuggia sul tufo nel luglio 1975, in quello che possiamo considerare il suo Palio più bello ma allo stesso tempo più sfortunato. Su Lucianella, nella Pantera, tutto era stato studiato alla perfezione: una partenza cauta per poi sfruttare la potenza della delicata cavalla sembrava la ricetta giusta per la vittoria. E, in effetti, il secondo giro del Morino fu da antologia e, una volta presa la testa, dopo una serie di sorpassi reciproci con Ragno nell’Istrice, nulla più sembrava frapporsi tra lui ed il successo. Ma Lucianella, probabilmente andata in dolore, si rifiutò di voltare all’ultimo S. Martino, lasciando il Giuggia e la Pantera tutta nello sconforto. Il Palio di agosto 1975, ancora per la Pantera, stavolta con il mediocre Rio Marin, segnò la fine della carriera di Piazza di Costantino Giuggia, il fantino dal grande cuore.

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 

 
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