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LAVORO, COBAS: "GREEN PASS MISURA NON SANITARIA, È ORA DI MANIFESTARE"

News inserita il 23-09-2021

Poco o nulla è stato fatto per ridare forza alla sanità pubblica, alla medicina territoriale e preventiva

Provvedimento dopo provvedimento il governo “dei migliori” mostra senza riserve il suo volto classista, presentando il conto delle riaperture ai lavoratori e alle lavoratrici, ai pensionati/e, ai pensionandi, e alle famiglie perché nulla ostacoli la “gloriosa ripresa” annunciata a reti unificate. E quando aumenta il lavoro, cosa c'è di meglio che sbloccare i licenziamenti e dare la possibilità alle aziende di cacciare via la gente per sostituire dipendenti troppo cari, o logorati da anni di lavoro, con altri meno pagati, più prestanti e più ricattabili?

C'è la ripresa, ma c’è anche la Pandemia, e allora (non proprio) tutti dobbiamo fare la nostra parte a qualunque costo e sacrificio. Per la gloria della nazione e per i grandi profitti di chi nel Covid ha trovato un’altra grande opportunità di guadagno. Così tornano ad aumentare i morti e gli infortuni sul lavoro, segno che ormai la gente ha più paura di perdere il lavoro che di perdere la vita, rinunciando così a difendere i propri diritti e a chiedere il rispetto delle norme di sicurezza. Torna allora implacabile il bollettino quotidiano delle morti bianche e la vergognosa accettazione generale che di lavoro si muore. Ecco cosa vuol dire per molti “imparare a convivere con il COVID”: chinare la testa di fronte a un governo classista, diretta emanazione del potere economico a cui tutti i partiti si sono votati, compresi quelli che cercano di presentarsi come antisistema.

Poco o nulla è stato fatto per ridare forza alla sanità pubblica, alla medicina territoriale e preventiva, già massacrata da anni di tagli da parte di tutti i governi di ogni colore e matrice, dal finanziamento pubblico alla sanità privata, e anche dallo specchio per le allodole della sanità integrativa a pagamento promossa dai sindacati concertativi. Troppo poco è stato fatto per alzare il livello di sicurezza nelle scuole, che mantengono le stesse misure di un anno e mezzo fa e dove invece di risolvere la drammatica carenza di classi si è provveduto a “spacchettare” gli alunni nel tempo e nello spazio. Nulla è stato fatto per la sicurezza del trasporto pubblico, tanto le persone che dovessero ammalarsi sui tram o sui treni per andare a lavorare come potrebbero dimostrarlo? Infine arriva il Green Pass, misura non sanitaria - conferendo una illusoria “immunità” a chi è molto più protetto, ma non inattaccabile dal virus - ma politica, che a nostro giudizio è un’arma di “distrazione di massa”, venduta prima come strumento per riprendere a vivere e a muoversi, e poi via via utilizzata per esercitare una potente e generalizzata pressione sulle lavoratrici e sui lavoratori verso il vaccino attraverso il ricatto del lavoro. Una misura che appunto distrae la massa dall’attuale inaccettabile mancanza di copertura economica da parte del governo per i periodi di quarantena e dall'inadeguatezza - in relazione al mutamento del virus - dei Dpi attualmente obbligatori sui posti di lavoro.

Ora è bene essere chiari: i COBAS ritengono che, allo stato delle conoscenze attuali e sulla base di evidenze incoraggianti per diversi indicatori statistici e scientifici, le vaccinazioni disponibili siano uno strumento essenziale per il contrasto al Covid, anche se non l’unico. E si sono impegnati da tempo per sostenerne la più ampia diffusione e perché la disponibilità dei brevetti sia libera e pubblica, e la somministrazione dei vaccini sia garantita e gratuita per tutte e tutti, in tutto il mondo, non certo solo entro incomprensibili confini nazionali. Ma l'adesione alla campagna vaccinale non può che essere libera e consapevole e una vera libertà di scelta può essere garantita solo attraverso l’accesso gratuito ai tamponi. Non si recupererà la coesione sociale, necessaria per rialzare una comunità ferita, se non contrasteremo il ricatto di pesanti conseguenze economiche e sociali per tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori finora non vaccinate/i. L’onere di spendere15 o più euro ogni tre giorni in alternativa alla sospensione da lavoro e stipendio è iniquo e inaccettabile. I tamponi gratuiti sono la condizione minima necessaria per evitare che il green pass abbia aspetti punitivi, a prescindere dagli obiettivi del provvedimento.

Non potendo introdurre l’obbligo vaccinale (contro il quale si sono pronunciate l'UE e l'OMS), il Green Pass è allora la foglia di fico che il governo sta usando per coprire la miserevole mancanza di azione e di risultati in tutti gli ambiti della società: sanità, scuola, trasporti, tutela dell'occupazione. Sta a noi rovesciare questa impostazione e impedire che diventi un elemento di divisione al nostro interno, tra le lavoratrici e i lavoratori, tra chi legittimamente vuole vaccinarsi e chi, altrettanto legittimamente, sceglie di non farlo. E’ ora che le lavoratrici e i lavoratori tutti diano una risposta alle decisioni prese in nome di interessi altri dai nostri, è il momento di ritornare nelle piazze, di manifestare per i propri diritti contro lo strapotere padronale, contro le delocalizzazioni e contro il lavoro a singhiozzo, precario e sotto ricatto. Si ritorna in piazza per riprenderci diritti e dignità!

Cobas Lavoro Privato

 

 
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