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STORIA DEL PALIO: LE CARRIERE DEL 14 LUGLIO

News inserita il 12-07-2021

Anche in questa data, si è corso sul Campo.

Nei secoli scorsi, come abiamo già visto in altri nostri scritti, ogni evento di rilevante importanza per la vita cittadina, o toscana in generale, era l’occasione giusta per correre il Palio, anche in date diverse da quelle canoniche. In alcune occasioni, erano invece i regnanti stessi della città che, per festeggiare al meglio compleanni o ricorrenze particolari, organizzavano sfarzosi festeggiamenti, tra i quali non poteva ovviamente mancare il Palio. Scorrendo gli annali palieschi notiamo come due carriere furono corse anche nell’inusuale data del 14 luglio, per celebrare il genetliaco del Granduca di Toscana Ferdinando II, il cui fratello, il principe Mattias, governatore di Siena sin dal 1629 e noto appassionato delle corse di cavalli nel Campo con la presenza delle contrade, nel 1641, ordinò di fare correre un Palio proprio il 14 luglio nel dies natalis dell’illustre consanguineo. La descrizione dei festeggiamenti di quel 1641 ci viene fornita, con dovizia di particolari, dal filologo Luca Olstenio, che indica in otto le contrade che corsero (Civetta, Giraffa, Lupa, Nicchio, Onda, Selva, Tartuca e Torre). Sempre dallo scritto dell’Olstenio apprendiamo che delle otto partecipanti, “ cinque caddero nella calata innanzi al Palazzo, et il Palio lo guadagnò la Torre”. Tre anni dopo, ancora su iniziativa del principe Mattias, si corse nuovamente, e per l’ultima volta nella storia, un Palio il 14 luglio. A partecipare, stavolta, furono sette contrade e ad uscire vincitrice fu l’Oca che, come nel precedente del 1641, aveva negato la sua partecipazione per delibera assembleare, ma che fu poi costretta a ritornare sui suoi passi, concedendo la propria adesione alla carriera, in quanto obbligata dalle autorità. Fu questo il primo successo ufficiale, dei 65 totali, riportato dall’Oca; dovettero però passare oltre tre secoli prima che il Comune lo riconoscesse ufficialmente nell’apposito elenco delle vittorie, attraverso una delibera di Giunta datata ottobre 1894, emanata a seguito di una richiesta pervenuta proprio dalle stanze della contrada di Fontebranda, i cui dirigenti chiedevano all’Amministrazione il riconoscimento di alcune vittorie, fino ad allora non avvenuto. Protagonisti del successo del 14 luglio 1644 furono un cavallo appartenuto a tale Ottorino da Grosseto, che per la prestazione del suo barbero intascò la non indifferente, per l’epoca, cifra di 60 lire, che fu montato da un certo Destrampo, fantino di cui non troviamo tracce ulteriori negli anni successivi, e sul quale, in mancanza di fonti certe, alcuni autori contemporanei pongono addirittura seri dubbi sulla veridicità del suo nome.

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 

 
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