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BLOCK NOTES: SIENA SOFFRE DI UN MARCATO ISOLAMENTO

News inserita il 14-05-2021

La rete di collegamenti con il resto del territorio regionale e nazionale non rende giustizia alla fama e alle bellezze della città e della sua provincia

Rileggendo qua e là i Block Notes degli ultimi 14 mesi mi sono accorto che il tema ricorrente è stata la pandemia...come cambiava la nostra vita, i contagi che salivano, le terapie, le guarigioni e i numeri angosciosi di chi perdeva la vita. Poi la speranza e il ritmo sempre più incalzante delle vaccinazioni, nostra ancora e nostra unica fonte di salvezza. Per uscire, se Dio vorrà, dal Covid e liberarci, per forza e per amore, dalla crisi socio-economica che ha devastato aziende ed imprese piccole, medie e grandi, strappando il posto di lavoro a uomini e donne, azzerando, a volte, le speranze dei nostri giovani che forse più di tutti hanno sofferto questo mondo malato.
Era giusto seguire questo fil rouge, lo so, ma da qui in avanti voglio guardare al futuro e agli scenari che si aprono davanti a noi, nella nostra città e nel nostro territorio. Perchè dobbiamo tornare a vivere, guardando al mondo del lavoro, della scuola, della sanità, della nostra Università, delle società sportive che restano faticosamente in piedi, del turismo e della cultura, con idee nuove e progetti chiari, sfruttando, se possibile, anche a Siena quelle risorse finanziarie che il “recovery plan” destina anche ai nostri Comuni. Basta avere, lo ripeto, progetti credibili e concreti in cantiere.
Qualcosa si muove anche al Santa Maria e guardo con interesse alla “permanente” che viene aperta al quarto piano, ricollocando opere già presenti alla Pinacoteca e in altre strutture cittadine.
Intendiamoci, non siamo dinanzi ad una “nuova” mostra, ma il riordino della collezione concentrato al Santa Maria costituisce per Senesi e viandanti una occasione per una visita culturale di un indubbio interesse, anche se il complesso museale avrebbe bisogno di una guida professionale sicura e di fondi adeguati. E chissà se il Sindaco vorrà tornare sui suoi passi...
La nostra città – è un fatto – soffre di un marcato isolamento e di una rete di collegamenti con il resto del territorio regionale e nazionale che non rende giustizia alla fama e alle bellezze di Siena e della sua provincia. La ferrovia è ottocentesca e non servono “rattoppi”. Servirebbe il raddoppio dei binari sulla ferrata Siena-Firenze, per avere accesso all'aeroporto fiorentino e, via Empoli, a quello pisano, anche se il candidato del centrodestra civico alle suppletive per il posto di deputato liberato da Padoan ha in testa anche la possibilità di riannodare il discorso su Ampugnano.
La superstrada Siena-Grosseto, l'infinita tela di Penelope, sarà pronta, stando all'ultima versione, non prima del 2025. L'Associazione Pietraserena, come sta facendo da 15 anni, richiama l'attenzione degli Organi competenti (Regione, Commissario ad acta, Presidenti delle Province di Siena e Grosseto) sullo stato dell'arteria che avrebbe dovuto collegare il Tirreno e l'Adriatico, da Grosseto a Fano, via Siena. In particolare ci si domanda come mai resti chiusa la galleria di Casal di Pari, in teoria completata da oltre 20 mesi. Il cantiere è stato dismesso, ma il mistero non ha fine.
Insomma sono anche queste le cose a cui pensare prima che sul “recovery” metta le mani Firenze, favorendo magari, come nel passato, Pisa e Livorno. Nella guerra fra campanili Siena ha avuto sempre la peggio nei confronti della linea FiLiPi...ma anche nei confronti di Arezzo che aveva nei tempi andati diversi santi in Paradiso.

Roberto Morrocchi

 

 
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