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STORIA DEL PALIO: LO "SCIOPERO DEI CAVALLAI"

News inserita il 01-04-2021

Un evento più unico che raro condizionò la carriera del 17 agosto 1795.

Il Palio del 17 agosto 1795, fatto ricorrere da alcune organizzazioni cittadine e vinto da Biggeri nella Torre, viene ricordato per un episodio unico nella storia che provocò lo slittamento di un giorno di tutte le normali tempistiche paliesche. Accadde infatti che, la mattina della tratta, non si poterono svolgere tutte le consuete operazioni di selezione ed assegnazione dei barberi, che pertanto slittarono di 24 ore, e ciò non per motivi meteorologici, ma per la mancanza di cavalli, a causa di uno “sciopero” dei cavallai. I proprietari, insoddisfatti sull’entità della somma di denaro imposta alle contrade a titolo noleggio del cavallo per i giorni di Palio, detta anche “vettura”, che ammontava a 2 Lire al giorno, misero in atto una clamorosa forma di protesta, rifiutandosi di presentare i cavalli per la tratta. Già negli anni precedenti, i cavallai avevano fatto sentire la loro voce nei confronti della Comunità circa l’ammontare della vettura, ritenendo che “lo strapazzo ed il rischio” per il loro cavallo non fosse proporzionato alla piccola somma prevista, considerando anche il continuo rincaro dei costi per la sussistenza dei cavalli stessi. La questione fu posta all’attenzione della Comunità solo l’anno successivo ed il 18 luglio 1786 una deliberazione stabilì l’aumento della vettura a carico delle contrade a 3 Lire al giorno, decisione questa non accolta positivamente da alcuni capitani che sostenevano come tali spese dovessero essere a carico delle casse municipali e non delle singole consorelle.

Nonostante il rinvio di un giorno, il Palio procedette poi regolarmente ed anche la carriera si svolse senza sussulti particolari. In campo si presentarono due schieramenti contrapposti di fantini: gli empolesi Ciccina, Piaccina e Biancalana, che correvano rispettivamente per Leocorno, Civetta e Drago che si erano accaparrati i soggetti migliori, ed i senesi Biggeri, come detto nella Torre, e Ciocio nella Pantera, pronti a tutto pur di non far trionfare la triade rivale. Nonostante l’inferiorità numerica, i senesi riuscirono a dominare la corsa: Biggeri prese subito la testa, seguito come un ombra da Ciocio che si preoccupò di ostacolare gli avversari, in particolar modo Biancalana che fu mandato a dritto al primo San Martino, e Piaccina, anch’egli finito sul tufo nel corso del giro successivo, consentendo così all’amico Biggeri di conquistare nel più facile dei modi il suo terzo successo personale sul Campo.

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 

 
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