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BLOCK NOTES: "CAREZZA DELLA MEMORIA", L'OMAGGIO DI CARLO VERDONE A SIENA

News inserita il 26-03-2021

"Piazza del Campo imbiancata dalla neve, l'immagine più bella. La notte più emozionante della mia vita"

La pandemia, la campagna di vaccinazione portata avanti in Toscana per categorie professionali e non per età come disposto dal Governo, Scanzi che fa il furbetto e a 47 anni scavalca gli anziani, genitori compresi, la leonessa fra Radi e Monteroni, i negozi che chiudono le saracinesche dichiarandosi vinti, una città, la nostra che deve affrontare l'ennesimo scandalo, il Monte che sembra sempre più un vaso di coccio fra impietosi vasi di ferro. Siena che apre le porte, come la Roma “città aperta” alla fine della guerra, al turismo, senza considerare però che il turismo quello di massa, ma anche quello di qualità resta per mesi e chissà fino a quando una utopia.

Insomma sono tante le cose che stanno bollendo in pentola, ma io voglio aprire il mio Block Notes che saluta il 25 marzo, il nostro primo dell'anno, che se ne va, rubando a Carlo Verdone il suo omaggio a Siena che diventa anche il mio, il nostro....che ci fa capire una volta di più di quale preziosa stoffa, e pietre preziose, è intessuta la nostra città.

Carlo è a Siena ai Rinnovati nel gennaio del 1981. Sta preparando, dopo il successo di “Un Sacco bello”, il nuovo film “Bianco, rosso e Verdone”, ma non può esimersi dal presentare, come ha chiesto suo babbo Mario, ai Senesi “..un pubblico più difficile di quello romano” il suo spettacolo teatrale “Senti chi parla” che ha già spopolato a Roma e a Milano. Carlo interpreta 18 suoi personaggi e si concede di andare a braccio per oltre dieci minuti, mandando nel pallone gli altri due attori in scena e il pubblico in visibilio. “Avevo messo su uno spettacolo perfetto, come mai mi era riuscito prima. Avevo mantenuto la promessa fatta a mio padre”.

Il teatro è oramai vuoto, e lui è rimasto solo in silenzio in camerino, frastornato ma felice.

“Esco. Davanti a me apparve forse l'immagine più bella, poetica e struggente che avessi mai visto nella mia vita. Piazza del Campo era completamente imbiancata dalla neve. Rimasi immobile, ipnotizzato da quella meraviglia. Mezzanotte passata...non c'era nessuno. Solo io in quella piazza ritenuta a ragione una fra le più belle del mondo. Quello spazio così autorevole, sorvegliato dall'alta Torre del Mangia, mostrava un altro aspetto: la grazia, la delicatezza, un candore sconosciuto a chi ci vede solo la cornice di una furiosa corsa di cavalli, il teatro della più grande esplosione di colori, bandiere e tamburi marziali. I fiocchi di neve mi sembravano le parole del silenzio. Il silenzio che cade nel silenzio. Era come se la città avesse voluto farmi un regalo, come se anche Lei pretendesse un applauso. Anche SIENA quella sera aveva inscenato lo spettacolo perfetto. Si era messa in competizione e aveva vinto. Non a caso mio padre mi aveva detto “Conquista Siena! Anche se è dura da espugnare...”Tornai a casa, verso Vallepiatta, lentamente. Stanco ma felice. Ogni tanto mi voltavo, per ammirare quella Piazza altre dieci, venti, trenta volte mentre me la lasciavo alle spalle. Fu la notte più emozionante della mia vita. Per quello che avevo fatto e per quello che SIENA aveva fatto per me”.

Le polemiche, dibattiti e riflessioni, alla prossima puntata.

Roberto Morrocchi

 

 
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