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BLOCK NOTES: MALA TEMPORA CURRUNT

News inserita il 15-01-2021

C'è poco da stare tranquilli 

Se penso all'Italia e alla crisi di Governo generata da due vanesi galletti in un pollaio pieno zeppo di scappati da casa e di politicanti senza arte e né parte, non trovo la voglia e il coraggio di affrontare tematiche legate alla nostra città che è più che mai in balia delle onde di una crisi occupazionale serissima e che sarà dopo i licenziamenti di fine marzo drammatica, con esercizi commerciali costretti a chiudere le loro attività e con il turismo, che se mai riprenderà il volo lo farà nel 2022.
Meno male che la Toscana è, per ora e per quanto può contare, in zona gialla... i musei per esempio saranno riaperti, ma solo per noi cittadini di Siena e per gli abitanti delle terre etrusche, visto che nessuno potrà uscire dai confini delle proprie regioni per venire da noi.
Insomma il Covid ha fatto e sta facendo danni gravissimi alla nostra sanità, minando nel contempo il tessuto economico del nostro Paese, senza che una rete di protezione sia stata seriamente progettata e tesa. Forse ci potranno salvare i vaccini, a condizione che arrivino subito milioni di fiale e che la terza temutissima ondata sia in qualche modo arginata e la campagna di vaccinazioni sia organizzata al meglio, facendo scendere in campo anche medici di base, ambulatori e farmacie. Insomma non si può andare alla guerra con le scarpe sfondate e senza le necessarie protezioni...ma il Commissario a tutto, Arcuri, ci dice di stare tranquilli...ecco perché io tranquillo non posso stare!
Eppure la vita va avanti. Ci sono le Contrade che eleggono Priori, Capitani e Presidenti di Società, anche se di Palio e Festeggiamenti rituali nessuno ha voglia di parlare. Restano, meno male, la memoria e le emittenti locali che ricamano storie, filmati e ricordi.
In questo clima straniante si dipana anche l'attività della nostra Banca, il Monte dei Paschi, che per la verità è “nostra” solo a parole, visto che il Governo detiene l'84% delle azioni e che la sorte della medesima è condizionata, a tutti gli effetti, dalla Bce con la quale dobbiamo negoziare qualsiasi passo da fare. Il Consiglio di MPS ha incaricato come secondo advisor Credit Suisse, da affiancare a Mediobanca, per sondare il mercato e verificare se ci sono in Italia e in Europa Istituti interessati a fondersi con Siena. Molti analisti continuano a guardare verso Unicredit, che, da parte sua, in attesa di scegliere il successore dell'uscente Ceo Mustier, manda segnali tutt'altro che confortanti nei confronti di una fusione con il Monte.
Finalmente, dopo anni di silenzio, la città, attraverso Comune, Provincia, Confederazioni e Associazioni varie, si muove e fa sentire la sua voce. Peccato che non si sia trovato il modo di uscire all'esterno del Consiglio Comunale con una posizione unitaria, ma è già qualcosa che l'Avvocato Sindaco sia stato investito di ampi poteri per seguire, magari insieme a Governo e Regione, la sorte della Banca più antica del mondo, avvalendosi addirittura di un suo “advisor” per valutare azioni e stare comunque sulle trattative in corso. Finalmente ci si ricorda che a Siena ci sono 2.600 impiegati e che di questi 1800 lavorano presso la Direzione Generale. In Toscana si contano altri 2.800 addetti per un totale di 5.400 lavoratori sui circa 20.000 bancari MPS.
La Fondazione ha comunque deciso di tutelare le sue ragioni in via giudiziale nei confronti della Banca avverso i tanti aumenti di capitale. Rossi e De Mossi cercano di rimpolpare un capitale ridotto all'osso e fanno gli interessi della città... io ricordo però che quando Mussari acquistò in tre balletti, senza alcun esame sui conti e senza garanzie, l'Antonveneta, la madre del disastro montepaschino, la Fondazione allora guidata da Mancini accettò, nottetempo, la decisione senza sollevare un ciglio.
Ma questa è un'altra storia...

Roberto Morrocchi

 

 
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