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STORIA DEL PALIO: 16 AGOSTO 1733

News inserita il 03-11-2020

La vittoria della Chiocciola e la tratta “irregolare”.

Nel XVIII secolo, il Palio di agosto non era ancora stato istituzionalizzato. Accadeva così che, spesso e volentieri, la contrada vittoriosa a luglio, a proprie spese, provvedeva ad organizzare la “ricorsa”, da disputarsi nel Campo il 16 agosto, nel giorno successivo a quello dell’Assunta, da secoli dedicato alle carriere alla lunga. Il Palio di luglio del 1733 fu vinto dalla Tartuca con il fantino Cappellaro, e la contrada di Castelvecchio si accollò tutte le spese organizzative del Palio di agosto che, per l’occasione si corse il giorno 17, rinvio causato non da motivi meteorologici ma dalla ripetizione della tratta, in quanto quella effettuata il 13 agosto fu inficiata da una palese irregolarità. In quel tempo, le norme che disciplinavano la tratta erano ben diverse da quelle che conosciamo oggi, in primis poiché tutte le operazioni di selezione e scelta dei barberi si svolgevano di pomeriggio e, soprattutto, lontano dalla Piazza del Campo. Il pomeriggio del terzo giorno antecedente a quello del Palio, i cavalli presentati dai proprietari venivano condotti presso il Palazzo dei Diavoli, e da lì provati lungo un percorso che si snodava fino al chiesino di San Bernardino, di fronte all’Antiporto, dove avveniva pure l’assegnazione. Il primo cavallo arrivato veniva automaticamente scartato,  tra i restanti ne erano scelti dieci da assegnare alle contrade, e l’ordine di assegnazione determinava pure l’ordine di sfilata nel corteo e quello di entrata ai canapi per il Palio. Il 13 agosto 1733 l’assegnazione, tenuta occasionalmente al Prato di S. Agostino per omaggiare la Tartuca, fu caratterizzata da una clamorosa svista da parte degli addetti alla segnatura. Al Bruco fu infatti assegnato il cavallo numero 1 ma, incredibilmente alla contrada di Via del Comune venne consegnato il soggetto numero 4. Inizialmente nessuno si accorse dello scambio, che fu scoperto solo al momento dell’assegnazione del barbero numero 4. Era ormai troppo tardi per rimediare, in quanto il Bruco si era già allontanato; in S. Agostino scoppiò inevitabile il caos e, prima che la situazione potesse degenerare definitivamente, la Biccherna prese la decisione di annullare l’assegnazione e di ripeterla il pomeriggio successivo, obbligando le contrade che avevano già ricevuto il proprio barbero a riportarlo indietro. Questo imprevisto provocò così una modifica nella logica dei giorni della festa, vale a dire lo spostamento della corsa del Palio al 17, vinta poi dalla Chiocciola, così da rispettare la previsione regolamentare che prevedeva di far trascorrere quattro giorni tra l’assegnazione dei cavalli ed il giorno della carriera.

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 
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