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BLOCK NOTES: ESTATE SENESE SENZA BANDIERE E TAMBURI

News inserita il 24-07-2020

La città vive tra chiari e scuri questo periodo di attesa

Siena vive fra chiari e scuri la sua estate senza bandiere e tamburi. Se insieme al turismo e a tutte le attività a questo settore vitale correlate va in crisi anche la Siena Parcheggi vuol dire che la situazione è davvero seria. “Crisi” è forse una parole forte, ma se gli incassi nel 2020 accusano una flessione del 62% con una perdita di oltre due milioni di euro, questo è il segnale che nella nostra città girano solo senesi e che per parlare di flussi turistici dovremo aspettare – se va bene – la primavera del 2021.
Incredibile a dirsi ma forse solo dalla tanto bistrattata Banca arriva qualche segnale, seppur timido, di un certo conforto. Il Monte dei Paschi è entrato a tutti gli effetti nel risiko bancario scatenato dall'Opa lanciata da Banca Intesa su UBI. Sarà anche un caso ma da quando si è cominciato a discettare di futuri orizzonti, il titolo BMPS ha tatto registrare in poco più di tre settimane un balzo positivo di oltre il 35%, toccando valori desueti da anni. Ha giocato a favore anche l'accordo con Amco per la dismissione di 8 miliardi di partite a contenzioso, i famosi NPL, che hanno gravato dal 2012 in poi sui bilanci del Monte, ma come si diceva in un vecchio Carosello “tutto fa brodo”. Certo il terzo polo – se mai ci sarà – costringerà tutti ad un nuovo aumento di capitale e per quanto riguarda la Banca Senese continuano a suscitare timori le questioni pendenti per risarcimenti richiesti per oltre quattro miliardi. Ma il convoglio del sistema bancario italiano si è messo faticosamente in movimento e, anche se le voci critiche continuano ad agitarsi intorno alla nostra Banca, soprattutto in ambienti senesi, personalmente resto un filino ottimista: Intanto registro che Morelli, che secondo il mio parere aveva lavorato forte a favore della messa in sicurezza della Banca, non è restato a piedi, come avevano sentenziato diversi nostrani commentatori finanziari, accasandosi con un ruolo di primaria importanza a Parigi presso Axa, la maggiore compagnia di assicurazioni d'oltralpe. Insomma proprio un pischello non doveva essere.
Il De Mossi, intanto, si agita per trovare una dimensione “attiva” per il Santa Maria della Scala. Non so se si deciderà a bandire un concorso per trovare un Direttore Generale da mettere alla guida del grande complesso museale, o se prima metterà a posto le tessere per quella Fondazione di natura mista, pubblica e privata, in grado di sostenere il Santa Maria. Io resto alla finestra, ma il tempo passa e la materia - mentre in quasi tutte le città della Toscana si organizzano eventi culturali di buon livello per riattivare percorsi turistici sfiatati - resta come un vecchio “pongo” tutta da sviluppare.
Un vecchio adagio ci dice che il tempo è denaro...e allora chi ha tempo non aspetti oltre, per non restare con un pugno di aria fritta fra le mani.

Roberto Morrocchi

 

 
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