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BLOCK NOTES: "GRANDE SIENA", IDEE VECCHIE E PROGETTI NUOVI

News inserita il 24-04-2020

L'idea ha una sua logica e chissà mai che il sindaco De Mossi, e i gruppi che lo sostengono, non riescano a gettare finalmente le basi per una città diversa

Il 4 maggio si avvicina e siamo tutti un po' più sereni. Certo ci raccomandano di mantenere sui posti di lavoro il cosiddetto distanziamento sociale – meglio due di metri che uno – e massima cautela per la classe di aggregazione sociale, cioè la frequenza dei contatti fra soggetti, ma insomma si riapriranno diverse attività e anche la vita di relazione fra i cittadini sarà qualcosa di più di una sottile parvenza.
Una cosa, però, si può dire: la nostra Siena mai come in questo periodo di clausura è stata all'attenzione dei media nazionali e regionali. E per più di una ragione.
Mentre qui si discuteva, anche a ragione, delle nostre Contrade che avevano sospeso ricorrenze e vita associativa e della sorte dei Palii di Luglio e di Agosto che con ogni probabilità saranno soppressi, anche se resta l'alea di uno “straordinario” a fine settembre, in tanti si sono affannati a ridipingere lo scenario su cui si potrà muovere, se lo vorrà e ci riuscirà, il Governo della Siena del futuro.
La crisi economica sta mordendo, con estrema virulenza, i polpacci del nostro sistema industriale e commerciale. Il nostro Paese sta accusando perdite settimanali miliardarie e si stima un nuovo crollo del Pil fino al 9% e il nostro debito pubblico al 155% del Pil.
La Siena che vive soprattutto sulle piccole imprese e sul turismo deve, giocoforza, accettare una nuova difficile sfida all'indomani della crisi del Monte dei Paschi che ha rischiato di metterla definitivamente in ginocchio.
E allora c'è chi ha pensato alla “grande Siena”, alla testa di un territorio e realtà comunali a Lei limitrofe. Per la verità una idea non originalissima, visto che di grande Siena si vagheggiava, nell'allora casa Socialista di via del Casato, già al tempo del Sindaco Barni e con un progetto concreto nel mandato di Vittorio Mazzoni della Stella. Progetto bocciato senza nemmeno un confronto dall'allora Partito egemone della sinistra che proprio nei tanti Comuni e “comunelli” vicini alla città coltivava il suo latifondo di forza di governo assoluto.
Ma l'idea ha una sua logica e chissà mai che il De Mossi e i i gruppi che lo sostengono non riescano a mettere finalmente le basi di una Siena diversa.
Nel dibattito sulla città, alla voci di De Mossi e di Piccini si sono aggiunte quella del Magnifico Rettore Francesco Frati che facendo seguito alla sintesi dell'Avvocato-Sindaco “Più ingegneri e meno bancari” ha delineato un futuro con una Siena con più “ricercatori” con idee legate alle imprese, in grado di di imporre un modello di sviluppo che goda delle competenze e della qualità dei laboratori di ricerca universitaria.
A ruota è venuto Fabrizio Landi, presidente della Toscana Life Sciences che forte dell'esperienza già maturata alla guida della società che supporta la ricerca e favorisce la nascita di imprese innovative nella scienza della vita afferma che “A Siena ci sarà una nuova casa per la sinergia ricerca-imprese”. TLS, che sorge nell'area dove Achille Sclavo fondò nel 1904 l'Istituto Sieroterapico, potrebbe diventare un centro di sicurezza per la prevenzione della pandemie. Intanto ha stretto un accordo con con l'Istituto Spallanzani, allargato alle Università di Firenze, Pisa e Siena per combattere il Covid19. 
Insomma di carne al fuoco ce n'è in abbondanza, vedremo se alle idee saranno date le gambe per far camminare la città verso un futuro che in tempo di coronavirus è apparso e appare quanto mai problematico. Ma sperare non costa niente...

Roberto Morrocchi

 

 
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