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IL LIMITE DI SPESA È UNA BUONA SOLUZIONE PER CONTRASTARE IL GIOCO COMPULSIVO?

News inserita il 17-03-2020

Il gambling è divertimento ma anche un pericolo potenziale, che spesso può degenerare in veri e propri casi clinici

Il gioco d’azzardo è uno dei settori che si trova costantemente al centro dei dibattiti dell’opinione pubblica. Il gambling è divertimento ma anche un pericolo potenziale, che spesso può degenerare in veri e propri casi clinici.
Si chiama ludopatia quella tendenza a giocare in maniera compulsiva, che coinvolge attualmente meno di un milione di giocatori. Per contrastare l’effetto secondario del gambling, operatori di gioco e l’Agenzia dei Monopoli (ADM) hanno attuato diverse misure per proteggere i consumatori da comportamenti problematici. Tra le varie iniziative annoveriamo il principio di autoesclusione e il limite di spesa.
Stando una ricerca europea su un campione di 50000 giocatori, il limite di spesa rappresenta uno strumento valido di contrasto e prevenzione al gioco d’azzardo compulsivo. E si dà il caso che sia uno dei mezzi più efficaci introdotti da tutti i casinò online del circuito AAMS. Questi stessi collaborano poi con tutti gli enti regolatori e le associazioni di settore nella lotta al gioco d’azzardo compulsivo, introducendo una vasta gamma di strumenti utili, nonché informazioni, per vivere una esperienza di gioco divertente e all’insegna dell’intrattenimento, senza alcun tipo di eccesso.
La ricerca è stata condotta dalla Nottingham Trent University ed ha certificato che il limite di spesa è una soluzione più che congeniale per la maggior parte dei giocatori. I risultati finali della ricerca, poi, sono utili per tracciare un bilancio sul gioco, la spesa relativa allo stesso, e se esistono o meno differenze per genere, età o intensità di gioco. Dai risultati è emerso che non vi sono differenze per l’età ed il sesso dei giocatori. Inoltre, il fissaggio del limite di spesa ha rappresentato, per il 10% dei giocatori della ricerca, una riduzione drastica dei propri soldi spesi nel gioco di anno in anno.

Un altro studio, condotto però stavolta su un campione di 175000 giocatori, su dati resi noti da Kindred Group, ha rivelato che la maggior parte dei gamers di propria volontà impostano limiti di spesa per il gioco d’azzardo. Gli stessi mantengono la loro fedeltà all’operatore a cui volontariamente hanno deciso di iscriversi, un anno dopo. In base a quanto emerso dai due studi, si può dire che il miglior supporto per un giocatore d’azzardo compulsivo è offerto, in questo senso, da un giocatore d’azzardo non compulsivo.

Quello del limite di spesa può essere una soluzione valida, molto, per tutti quei contesti italiani in cui il gioco viene visto come un nemico da combattere. Per esempio, potrebbe essere un valido punto su cui costruire una politica, per la Toscana, dove dalla scorsa primavera è in vigore una legge di contrasto al gioco d’azzardo ed una serrata lotta alla ludopatia. Qui i numeri della spesa in azzardo sono pressoché regolari, secondo il trend nazionale, con Firenze che domina in termini di spesa ma che si vede scalzata da Prato, clamorosamente seconda nella classifica regionale, per quanto investito a testa da ogni persona. Anche in questo caso, per il gioco online, il limite di spesa rappresenterebbe di certo una buona e valida soluzione.

 

 
Articolo stampato dal giornale on line: oksiena.it
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