SENTIERI ANCORA BLOCCATI NEL PARCO DI POGGIO IMPERIALE A POGGIBONSI

I danni del maltempo di novembre non sono stati ancora riparati, alcuni sentieri sono interrotti

Il Parco di Poggio Imperiale a Poggibonsi famoso per l'Archeodromo, per gli scavi archeologici e per i resti monumentali della fortezza medicea, dispone di una fitta rete di sentieri che si estendono in tutto il bosco sottostante la collina sia andando verso Poggibonsi che andando verso la zona di Calcinaia.
Molti sentieri minori sono ancora interrotti dalla caduta di rami e terriccio dovuti al maltempo del mese di novembre quando forti piogge hanno interessato tutta la Valdelsa.
Due sentieri molti frequentati sono ostruiti o parzialmente ostruiti, quello che dalla Fonte delle Fate sale alla fortezza con forte pendenza alla sinistra della fonte stessa, ostruito da un albero caduto. L'altro sentiero è parzialmente ostruito stiamo parlando della storica strada a mottoni rossi che sale dal centro di Poggibonsi fino al Poggio, nel tratto finale a mezzacosta poco prima di arrivare alla Fortezza, il sentiero si restringe a causa di alcuni alberi caduti e di molta terra che è stata trasportata in basso dalle piogge.
Sebbene la via sia aperta gli alberi pericolanti pendono pericolosamente verso il sentiero molto frequentato dai poggibonsesi in cerca di un momeno di svago quindi il rischio per le persone non è da trascurare.
Sono passati ormai alcuni mesi dagli eventi atmosferici del mese di novembre sarebbe necessario un intervento di ripristino e di messa in sicurezza per garantire la piena fruibilità della collina e la possibilità di godere la bellezza del bosco senza doversi preoccupare degli alberi visibilmente pericolanti.
Inoltre va considerato anche l'aspetto estetico, un bosco curato fa un'impressione migliore rispetto ad un ammasso intricato di rami e tronchi che non si addicono ad un parco frequentato.
L'amministrazione, che tiene molto a questa zona verde dovrà provvedere a un'attenta sistemazione dei sentieri per garantire la sicurezza dei concittadini e valorizzare la natura di quei luoghi.

Filippo Landi