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DA OAKA ALLA VAMBA, COME CAMBIANO LE TRASFERTE DELLA MENS SANA

News inserita il 17-10-2019

Prima uscita sabato a Castelfiorentino, si giocherà anche al PalaVivaldi e al PalaNannini

Palestra Vamba Firenze

La Mens Sana inizia il tour degli impianti da Promozione sabato sera, a Castelfiorentino. Si gioca al palazzetto dello sport di viale Roosevelt intitolato a Nedo Betti, figura storica per la crescita di un movimento, quello castellano, che ha sempre sfornato talenti dentro e fuori dal campo: qualcuno, forse, si ricorderà di Gianluca Ragionieri, giovanissimo playmaker aggregato all’allora Ticino Assicurazioni, era il 1992, da Valerio Bianchini su consiglio di Luca Finetti e Umberto Vezzosi, mentre non servono sforzi sovrumani di memoria citando Alessandro Magro, che a Siena arrivò grazie al fiuto di Luca Banchi (col quale oggi è tornato a “convivere” nella lontana Krasnodar, la città dei cosacchi, sulla panchina del Lokomotiv Kuban) poco più che ventenne nel 2006 divenendo, poi, pedina insostituibile nello staff dei grandi successi targati Montepaschi.
Prima di divagare, cercando di addolcire la pillola coi ricordi, stavamo parlando del palazzetto. È uno dei pochissimi impianti accessibili a chi vorrà avere a cuore le sorti dei biancoverdi anche in trasferta, con una grande tribuna laterale ed una capienza attorno ai 700 posti: è lo stesso nel quale ogni settembre la vecchia Mens Sana Basket era solita partecipare alla vetrina internazionale del Trofeo Martini, insomma spazio ce n’è a sufficienza anche perché il Gialloblu, la squadra di casa, è una sorta di team satellite dell’Abc (che invece fa la C Gold, dopo essere stato per tre lustri in serie B ricevendo in quel palazzetto anche la visita della Fortitudo, nel 2014, con tanto di Fossa dei Leoni al seguito) e in tribuna a vederlo ci vanno giusto familiari e amici.
Nel corso della stagione, situazioni confortevoli come quella di Castelfiorentino saranno merce rara. Fucecchio, ad esempio, dove la gradinata è a gradoni di cemento (ma c’è pure un parterre, estensibile) e 400/500 spettatori possono entrarci e, tutto sommato, Ponte a Elsa, impianto con tanto di seggiolini colorati da circa 300 posti nel quale gioca Crocetta San Miniato. La capienza degli altri palazzetti dello sport del girone B di Promozione scema sotto quota 250 a Montespertoli (che pure ha un parquet ed una tribunetta da fare invidia, se paragonati ad altri) ed Impruneta, l’unico campo nel quale esiste un discreto seguito di pubblico con tanto di gruppo organizzato di tifosi (chiedere info a capitan Edoardo Pannini sull’accoglienza ricevuta lo scorso anno, quando ci ha giocato col Cus Siena), dopo di che si scivola nella cosiddetta “dimensione palestre”.
L’Atletica Castello, affrontata domenica scorsa dalla Mens Sana al PalaEstra, disputa le gare casalinghe alla palestra, appunto, della scuola primaria Cadorna di Firenze, PalaPontormo per chi la frequenta. Si trova alla periferia nord ovest del capoluogo, a due passi da Sesto Fiorentino: dietro uno dei due canestri ci sono sei-gradoni-sei sui quali un centinaio di persone, strizzate, possono anche starci, per il resto (come è giusto che sia) le linee che delimitano gli altri tre lati del campo distano un paio di metri dal muro della palestra. Che peraltro, va detto, ha un gran bel parquet, installato durante l’estate nell’ambito di una serie di lavori che hanno molto migliorato l’impianto comunale. Nella zona di Novoli, invece, c’è la palestra della scuola materna ed elementare Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli, scrittore fiorentino e creatore di Gianburrasca), campo di Freccia Azzurra (dalla cui pagina facebook è tratta la foto che abbiamo utilizzato, ndr) e Liberi&Forti: fondo di gioco scuro che fa molto anni Settanta, attaccati alle pareti si trovano spalliere, quadri svedesi, funi e, of course, i due canestri, ma c’è pure una tribuna sopraelevata (non vi venga in mente il PalaLido di Milano, sono solo tre gradoni) alla quale si accede da due differenti scalinate, a loro modo anche scenografiche (…), che convergono verso gli spalti. Nessun posto a sedere, in compenso, alla palestra del Dopolavoro Ferroviario (zona Cascine), né a quella dell’istituto Roncalli di Poggibonsi, impianti utilizzati rispettivamente da Dlf Firenze e Bk Poggibonsese: trasfertisti mettetevi l’animo in pace, il resoconto di queste due uscite sarà affidato, al massimo, a qualche componente dello staff biancoverde.
Inutile soffermarsi, in chiusura, sui campi delle altre due senesi Maginot e Libero Basket, che sono il PalaVivaldi e il PalaNannini, perché trattandosi di palazzetti cittadini se ne conoscono ad occhi chiusi tutte le caratteristiche. Entrarci e giocarci un...derby, dopo che per anni si era di casa a Oaka o allo Yad Eliyahu, farà un strano effetto, ma questo passa il convento se si vuol iniziare a risalire la china.
Matteo Tasso

 

 

 
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