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DINO PES E MATTIA CHIAVASSA VINCITORI DEI PALII DI ASTI

News inserita il 01-09-2019

Velluto riporta il drappo in Cattedrale dopo 42 anni, il fantino piemontese cade ma lo scosso porta al successo Baldichieri nel palio straordinario.

Dino Pes per Cattedrale nel palio dei borghi e rioni ed il comune di Baldichieri con Farfadet du Pecos scosso (era montato da Mattia Chiavassa), nel palio straordinario, sono i vincitori dei palii di Asti, disputati questo pomeriggio in Piazza Alfieri. E se, la vittoria di Pes è stata storica perché ha riportato la vittoria nel rione Cattedrale dopo 42 anni, la menzione principale va senz’altro a Farfadet du Pecos, il cavallo di Baldichieri, che, nel palio straordinario riservato ai comuni del circondario, al termine di una sensazionale rimonta dopo aver disarcionato il suo fantino Mattia Chiavassa alla prima curva del Cavallone ha portato, per la prima volta nella storia del palio astigiano, la vittoria al piccolissimo comune di poco più di mille abitanti a circa dieci chilometri dal capoluogo che, come massimo risultato,  aveva colto un secondo posto nel lontano 1994. La mossa di questa corsa straordinaria, Baldichieri (Farfadet du Pecos e Mattia Chiavassa), Nizza (Portorose ed Alessandro Cersosimo), Moncalvo (Zoan de Bonorva e Giacomo Lo Manto), San Damiano (Zeta Penny e Stefano Piras), Canelli (Ungaros e Sebastiano Murtas), Castell’Alfero (Gianluc Fais e Qui Pro Quo) e Montechiaro (Socrates de Bonorva ed Alberto Ricceri), questo l’ordine al canape, è stata abbastanza difficile con tre abbassamenti di canape causati da forzature e svariati richiami da parte di Renato Bircolotti. La partenza valida ha visto lo scatto di Castell’Alfero, incalzato da Montechiaro e Canelli. Alla prima curva del Cavallone la caduta di Baldichieri ha dato la svolta al palio; le posizioni sono rimaste invariate, con Castell’Alfero solido leader, fino all’ultimo giro quando Farfadet du Pecos ha iniziato il suo show, superando prima Canelli, poi Montechiaro dall’esterno, ed infine Castell’Alfero, in prossimità dell’ultima curva, regalando così la prima gioia ai sostenitori baldichieresi. Al secondo posto San Damiano, autore di una bella ma infruttuosa rimonta. Da segnalare, nelle retrovie, la caduta di Moncalvo.

 

Passando al palio ordinario, nella prima batteria il mossiere Bircolotti ha chiamato al canape San Marzanotto (La Via da Clodia ed Alessandro Chiti), Torretta (Tiepolo e Silvano Mulas), San Paolo (Briccona da Clodia e Federico Arri), Santa Caterina (Ultimo Baio e Valter Pusceddu), Viatosto (Red Riu ed Alessio Migheli), San Lazzaro (Uired e Giuseppe Zedde) e San Silvestro (Tribuno e Massimo Columbu). La mossa è stata piuttosto rapida; dopo una mossa falsa sono andati in testa Santa Caterina e Viatosto, seguite da San Marzanotto, ma la corsa di Chiti si è conclusa alla curva del Cavallone con una caduta. In terza posizione è passato così San Paolo, ma Arri, alla curva della mossa ha toccato lo steccato, dando via libera a San Lazzaro. Le prime tre posizioni si sono così cristallizzate e nell’ultimo giro la lotta è stata solo per il quarto ed ultimo posto valido per l’accesso alla finale, conquistato da Torretta, dopo un sorpasso all’interno di San Paolo.

Rapida anche la mossa della seconda batteria che vedeva al canape Tanaro (Callipoe da Clodia Sandro Gessa), Don Bosco (Vanadio da Clodia e Giovanni Atzeni), Cattedrale (Ribelle da Clodia e Dino Pes), San Secondo (Unico de Aighenta ed Adrian Topalli), San Pietro (Forban du Pecos e Carlo Sanna), San Martino San Rocco (Stallinek e Francesco Caria), Santa Maria Nuova (Voulture e Luigi Bruschelli). Dopo pochi minuti di attesa è stato Tanaro ad uscire in testa, seguito da Don Bosco, Cattedrale e San Secondo, mentre Santa Maria Nuova restava  leggermente attardata. Alla prima curva del Cavallone la svolta della batteria: Unico de Aighenta scivolava facendo cadere a terra Topalli che necessitava delle cure del pronto soccorso, coinvolgendo nella caduta pure San Martino San Rocco. Ne approfittava così San Pietro che guadagnava la quarta piazza. Le posizioni resteranno invariate per gli altri due giri con Santa Maria Nuova che non riuscirà mai ad impensierire San Pietro. Per Luigi Bruschelli ennesima delusione in Piazza Alfieri ed ennesima eliminazione in batteria.

Prima della disputa della finale un colpo di scena imprevisto ha ridotto a sette le partecipanti, con il borgo Torretta che, a causa di un problema al cavallo Tiepolo, ha dovuto rinunciare alla corsa. Pertanto,  l’ordine al canape è stato il seguente: Don Bosco, Tanaro, Viatosto, Cattedrale, Santa Caterina, San Lazzaro e San Pietro. Anche in questo caso, la mossa è stata veloce, seppur laboriosa, con 3 partenze false ed un richiamo ufficiale a Tanaro. Quando Bircolotti ha abbassato il canape, San Pietro era girato e la finale di Carlo Sanna è subito terminata. Cattedrale e Santa Caterina sono scattati in testa con alle spalle Don Bosco che al primo Cavallone subiva un inciampone, perdendo posizioni. Davanti, Cattedrale allungava prepotentemente, rendendo vano ogni sforzo di Valter Pusceddu. Dino Pes poteva così concludere in scioltezza i tre giri, premettendosi pure il lusso di alzare la frusta nel rettilineo di fronte all’arrivo. E per i rionali di Cattedrale poteva cominciare la tanto attesa festa.

 

 
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