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PALIO A SORPRESA, L'ULTIMA VOLTA ESATTAMENTE CENTO ANNI FA

News inserita il 17-08-2019

Il 17 agosto del 1919 si corre il secondo e ultimo PALIO A SORPRESA della storia. Siccome nei giorni scorsi (settimane, in realtà) ne abbiamo parlato moltissimo fatemi sfatare un po' di dicerie che ci sono intorno a questo argomento. Intanto NON esiste nel Regolamento del Palio niente che parli del Palio a sorpresa perchè nessuna delle due edizioni (17 luglio 1909 e 1919. Volevano farlo anche nel 1913 ma piovve e se venne cancellato e non rimandato già questo deve far riflettere sulla natura dell'evento) venne organizzata dal Comune di Siena bensì da società di commercianti e industriali che cercavano di trattenere un giorno in più a Siena i turisti venuti per il Palio del 16 agosto. Ora non immaginiamoci il Palio di oggi: le feste senesi di mezz'agosto duravano un'intera settimana e, fin dall'Ottocento e fino a che Fabio Bargagli Petrucci non dette nuova dignità e solennità al "nostro" Palio, quello che viviamo oggi, comprendevano ogni genere di spettacolo: dalle fiere di bestiame, alle corse dei "birrocci" in piazza d'armi, a balli, giochi pirotecnici, opere liriche, tombole e palii (minuscolo) di vario genere: corse alla romana, corse con i cavalli scossi e, appunto, palii a sorpresa. La "sorpresa" non era tanto il sapere se si fosse disputata o meno un'altra carriera il 17 agosto ma come si svolgeva. Scrive chiaramente Duccio Balestracci: "La formula è l'esatto rovesciamento della normale procedura: si prendono i cavalli e i fantini che hanno corso il giorno prima e, la sera del 17, si estraggono a sorte dieci contrade, si abbinano, sempre a sorte, i cavalli e, cosa del tutto inconsueta, anche i dieci fantini, i quali sono però tenuti all’oscuro della destinazione cui la sorte li ha indirizzati, fino al momento di salire a cavallo. Men che meno sanno alcunché gli spettatori fino a quando i cavalli escono dall’Entrone per avviarsi alla mossa". Eccola la sorpresa, e, per favore, smettiamola con questa storia che suonava Sunto, si tiravano giù le saracinesche, si chiudevano le finestre e tutti in Piazza a correre il Palio! Ah, tra l'altro, del Palio a Sorpresa ci furono solo due edizioni perchè non garbò quasi per niente. "Già l'edizione del 1909 aveva creato non pochi malumori, e si dice essere stata un flop (e cito ancora da Duccio Balestracci: "Il Palio di Siena. Una festa italiana"). Nel giornale «Siena Nuova» si legge: «Cosa non possiamo né ammettere né naturalmente approvare è il palio a sorpresa perché, se a certi spettacoli si tolgono i loro pregi caratteristici e tradizionali perdono affatto lo scopo di essere. Tanto più che con ciò non si evitano nemmeno gli inconvenienti delle mangiatoie consuete»". Del resto le varie Società delle Feste (qualsiasi nome avessero) che si formavano di volta in volta, nei decenni, per promuovere, appunto le feste di mezz'agosto avevano commissionato e preparato "per tempo" anche i vari drappelloni che le Contrade che partecipavano alle corse (fossero alla romana, a sorpresa, con i cavalli scossi) avrebbero vinto.

Fonte: Facebook Maura Martellucci

 

 
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