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L'IMPORTANZA DI ESSERE...PAOLO MORETTI

News inserita il 05-12-2018

Nel positivo avvio di stagione della ON Sharing, la forte impronta cestistica (ma anche caratteriale) del coach

Arrivato a Siena in punta di piedi, come era naturale dopo l’anno e mezzo trascorso lontano dal basket allenato, Paolo Moretti ha dato la sua forte impronta al positivo avvio di stagione della Mens Sana.
Viaggia spedita, la sua ON Sharing, che prima dello stop and go causato dalle nazionali ha messo in fila quattro vittorie in cinque partite e, soprattutto, nell’ultimo mese è stata concreta, e bella, da vedersi. Viaggerebbe ancor meglio se non dovesse, ogni giorno, scontrarsi con quei tre punti di penalizzazione che la costringono in una zona di confine tra i playoff e la necessità di guardarsi alle spalle anziché fra le prime quattro di A2 Ovest ma Moretti non è tipo da recriminazioni, la sua carriera (e non solo quella) parlano chiaro, e allora occhi puntati sul prossimo avversario, che si chiama Virtus Roma e che porta con sé il primato nel girone, non bastassero i ricordi del passato a renderlo un gran bel focus per tutto l’ambiente. Non solo per chi domenica pomeriggio scenderà sul parquet, sporco e malandato, del vecchio palasport di viale Sclavo.
Ha dato un’identità di squadra ai suoi, il coach aretino. Lo ha saputo fare in meno di tre mesi partendo da una situazione completamente nuova per tutti, lui per primo, non mancando di fare i conti con quelle criticità che sono routine ma che certo non aiutano (l’infortunio di Prandin, che da lunedì ha ripreso ad allenarsi, è stato il più importante di una serie di contrattempi occorsi, in larga parte, in una zona nevralgica quale la cabina di regia, ma che recentemente hanno sconfinato anche dalle parti del colorato, con gli acciacchi di Poletti ed il guaio muscolare di Cepic) eppure riuscendo a fortificare il progetto cestistico che aveva annunciato nel corso dell’estate, di volta in volta scomponendolo e ricomponendolo, con variazioni sul tema e assunzioni/distribuzioni di responsabilità che adesso, oltrepassato il primo quarto di regular season, rendono la Mens Sana una delle formazioni meglio organizzate del girone. Ha idee, Paolo Moretti, e quelle girandole di cambi che per tutta la pre-stagione (ma pure nelle primissime giornate di campionato) hanno fatto venire il mal di testa a chi, dal tavolo delle statistiche, annotava uscite ed ingressi nel quintetto senese, oggi trovano un senso compiuto nella (quasi) trovata equilibratura di una squadra che in difesa non ha paura di sporcarsi le mani (gli oltre 30’ di zona ai quali, un paio di settimane or sono, è stata sottoposta la Remer Treviglio ne sono una evidente dimostrazione) ma che parimenti sta iniziando a divertirsi altrove: 85.5 punti di media segnati nelle ultime quattro partite (tre delle quali casalinghe, of course) sono una cartina tornasole di quanto appena scritto e indicano che esiste qualità pure oltre la metà campo, una qualità diffusa anche alle spalle del trio Morais-Pacher-Poletti. Basti pensare alle prestazioni messe in fila, durante l’emergenza-Prandin, un giocatore senza dubbio poco pronosticato come Sanguinetti.
C’è pure l’esplosione di Janko Cepic, fra i meriti dell’allenatore (e del suo staff, perché è giusto tributare un plauso a Campanella e Franceschini) della ON Sharing. Fino a giugno, il 19enne montenegrino roteava gli asciugamani, oggi gioca 11.1 minuti (3.5 punti di media) con una faccia tosta che lo ha già portato a far girare l’inerzia di un paio di partite. Era un bambino-prodigio, Paolo Moretti, quando trent’anni fa spiccava il volo da Siena verso una carriera di alto livello: nessuno meglio di lui, evidentemente, sa come agire in certe situazioni.
Matteo Tasso

 

 
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