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STORIA DEL PALIO: 2 LUGLIO 1986

News inserita il 03-12-2018

La vittoria di Falchino ed Ogiva, nel ricordo di Ghigo Giannelli

La scorsa settimana è venuto a mancare Enrico Giannelli, persona conosciutissima in città, memoria storica del Palio e punto di riferimento del suo Drago, per il quale aveva ricoperto svariata cariche, compresa quella di capitano, dal 1982 al 1987,  riportando la vittoria in Camporegio dopo ben 20 anni di digiuno, il 2 luglio 1986.

La tratta non sorrise al Drago: i pronostici della vigilia vedevano infatti come grandi favorite la Torre con Benito e Bastiano, l’Onda con Amore e Cianchino, il Montone con Baiardo ed Il Pesse, la Civetta con Figaro ed Aceto, la Chiocciola con l’inedita Vipera e Bazzino ed il Nicchio con Brandano ed il debuttante Massimino. Il Drago, con la modesta Ogiva e Falchino, assieme alla Tartuca con Ciriaco e Moretto, al Leocorno con Mariolina e Rino ed al Bruco con Paco e Bucefalo, che sostituì l’infortunato Spillo, sembravano tagliate fuori dal discorso vittoria, vista la presenza di così tanti bomboloni. La mossa di quel 2 luglio regalò subito una sorpresa: Aceto ricevette infatti un calcio da Ogiva, uscì dai canapi e si sdraiò a terra dolorante. Cavalli e fantini tornarono all’Entrone e, quando scoppiò nuovamente il mortaretto, la Civetta non si ripresentò. Il tempo di rientrare tra i canapi ed il Leocorno, senza più l’ingombrante presenza della rivale, entrò di rincorsa. Nicchio ed Onda furono le più svelte ad uscire dai canapi, Bastiano invece fiancò con un attimo di anticipo e rischiò la caduta. Massimino condusse per tutto il primo giro; dietro di lui, Chiocciola e Montone guadagnarono posizioni, mentre il Bruco sbatté nei palchi del Casato coinvolgendo nella caduta anche Tartuca e Leocorno. Al secondo San Martino iniziò la battaglia tra Onda e Nicchio. Cianchino affiancò Massimino che provò a difendersi con il nerbo, ma al Casato, un suo allargamento fu decisivo per il Palio del Nicchio, ma anche per quello del Montone, che rimase suo malgrado danneggiato dalla traiettoria presa dal Coghe. Di tutto ciò provarono ad approfittare Chiocciola e Torre che si avvicinarono alla testa. Falchino ed Ogiva intanto seguivano staccati di alcuni colonnini e sembravano fuori dalla contesa. All’ultimo San Martino è sempre l’Onda a condurre tallonata dalla Chiocciola. In terza posizione, ecco sbucare il Drago che, nell’affrontare San martino, con una gran traiettoria interna, infilò 3 contrade. Il Palio si decise al Casato finale. La Chiocciola si buttò all’esterno, il Drago scelse ancora traiettorie basse e questa fu la decisone vincente. L’arrivo fu clamoroso, con tutte e sei le contrade rimaste in corsa racchiuse in un fazzoletto. Con grande sorpresa di tutti, probabilmente anche degli stessi dragaioli, fu Falchino a tagliare il bandierino a nerbo alzato, conquistando così una vittoria che, almeno fino a pochi secondi prima, sembrava irraggiungibile.

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 
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