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BLOCK NOTES: PALIO STRAORDINARIO, HA FUNZIONATO TUTTO

News inserita il 25-10-2018

Il Sindaco De Mossi, novello Faust, aveva stretto un patto d'acciaio con il diavolo

Lo giuro, questo sarà il mio articolo di chiusura su questo Palio Straordinario che tra l'altro si è rivelato per me una vera iattura. Ma dopo aver letto la difesa “ruffiana” della Iena che su Siena e le sue sventure ha pasteggiato per almeno due anni e quella di Selvaggia Lucarelli che si è battuta invece e disinteressatamente anima e corpo per tutelare la nostra Festa e la nostra Cultura, mi pare corretto che anche io dica la mia. Chi mi segue sa che scrivo di Palio, Cavalli e Fantini dalla fine degli anni settanta. Questo non significa che io abbia sempre ragione...anzi...ma dinanzi a tanti beoti che imperversano sui social e a quanti, come avvoltoi, non perdono occasione per buttarci fango addosso, dico la mia.
Premetto che sono da sempre un avversario convinto dei Palii Straordinari, felice e fortunato di poter assistere a quelli previsti di luglio e agosto. Potrei allora attaccare la volontà del Sindaco De Mossi e di quanti hanno voluto per forza e per amore uno “Straordinario” per festeggiare la fine di quella che fu la vera ecatombe umana della prima guerra mondiale. Ma non sarà così, perché da democratico vero ho accettato la volontà emersa dalla maggioranza delle assemblee di Contrada dove i giovani l'hanno fatta da padroni. E poi gufi e bastian contrari sono stati tacitati da un Sindaco che, novello Faust, aveva stretto un patto d'acciaio con il diavolo. Nemmeno una goccia di pioggia e giornate bellissime da vivere nei rioni e sul Campo.
Ritengo ingenerose le accuse di chi ha scritto che con questo “straordinario” abbiamo fatto un salto indietro di alcuni decenni. Siamo seri e non cerchiamo inutili rivalse politiche. Ha funzionato tutto. Non è certo colpa del Sindaco se i Capitanti, come sempre tremebondi, hanno scartato Porto Alabe costringendo Osama Bin e qualche altro barbero vincente a restare nel box di casa.
Così come hanno fatto alcuni fantini-proprietari che sarebbe bene facessero e al meglio, se ancora ci riescono, solo i fantini.
Insomma sette esordienti e tre semisconosciuti sono forse alla base della carriera più sfortunata e drammatica degli ultimi venti anni. Ecco questo, e forse solo questo, può rappresentare materia di discussione per un inverno intero.
Personalmente – e l'ho scritto tante volte in questi anni – ritengo che la Comunità Senese abbia fatto tantissimo e di più per cercare in ogni modo di tutelare i cavalli, arrivando persino alla istituzione di una sorta di commenda per quei barberi usciti malconci dalle carriere e/o non più in grado di essere mantenuti dai loro proprietari.
Inutile difendersi da chi non vuole vedere la realtà. E non mi difenderò MAI. Anzi vorrei che la Comunità spendesse una parte delle sue finanze per tutelare le fasce più deboli e per dare prospettive ai giovani senza lavoro. Altro che avveniristiche strutture veterinarie, che nessuno nel mondo dell'ippica ha. Tanto saremo sempre quelli che per “giocare” al Palio fanno morire i cavalli.
Mi fanno pena, e mi fanno sorridere anche quanti si sbracciano chiedendo che il Palio ottenga il riconoscimento di Bene Culturale Immateriale dal Ministero dei Beni Artistici.
Non credo che ce lo daranno mai. A me sarebbe sufficiente che ci lasciassero in pace...così come avviene nel mondo dell'ippica dove,fra allenamenti e corse, di cavalli ne muoiono e si azzoppano a decine. E vi dico di più: se la RAI deciderà di non fare più le dirette dal Campo, non ne farò certo una malattia. Anche se basterà un cellulare per metterci alla gogna.

Roberto Morrocchi

 

 
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