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A COLLOQUIO CON LA NUTRIZIONISTA: L'ACQUA

News inserita il 15-06-2018

Quanto si deve bere al giorno

Forse non tutti sanno che il corpo umano è formato per circa il 65% di acqua. Tale quantitativo subisce variazioni anche importanti in presenza di attività fisica, condizioni climatiche, obesità e altre patologie.  Con cosa ci idratiamo?  L'acqua è assorbita tramite l’assunzione di cibi che ne contengono una notevole percentuale (frutta, verdura, latte ecc.) oltre che attraverso bevande e tisane e ovviamente l’acqua stessa.

Quanto si deve bere al giorno? Salvo casi particolari, le indicazioni generali della dose ottimale di liquidi varia da individuo a individuo. Tuttavia il miglior indicatore di una buona idratazione è senza dubbio il quantitativo di urina prodotta nella giornata e il suo colore. Se l’urina è chiara o semi trasparente, l’organismo è ben idratato.  Quindi è errato stabilire una quantità fissa di liquidi da assumere giornalmente perché estremamente soggettivo: è preferibile fare un litro e mezzo di urina al giorno, questo è corretto, ma per far pipì alcune persone necessitano di un litro di acqua, altre di due e ad altre non ne bastano tre!

Quale acqua scegliere? Attualmente quasi tutti gli acquedotti delle città italiane sono sicuri e i limiti europei su nitriti, nitrati, percloretilene sono di norma ben rispettati così come i controlli batteriologici. Se preferiamo l’acqua minerale, non tutte le bottiglie sono uguali: le acque sono classificate in base alla concentrazione di minerali in esse disciolti e per questo le proprietà intrinseche possono essere diverse.

Le acque oligominerali sono povere di sali perché l’elevata velocità di passaggio nel sottosuolo ne ostacola la mineralizzazione. Per legge le minimamente mineralizzate hanno residuo fisso inferiore a 50 mg/l e le oligominerali non superiore a 500 mg/l. Sono particolarmente indicate per la diuresi, iperuricemia e litiasi e anche per la ricostituzione del latte in formula nei lattanti.

Le acque bicarbonate-calciche sono tra le più diffuse in natura e ritenute le più utilizzate in presenza di patologie. Indicate per il potenziamento della funzionalità renale per l’elevata concentrazione di metalli; usate in stati di iperuricemia per facilitare la rimozione dei cristalli; agiscono a livello di stomaco e intestino stimolando la secrezione gastrica e la motilità del duodeno. Non solo, stimolano anche la secrezione del pancreas e hanno azione coleretica e colagoga per la presenza di alte concentrazioni di magnesio. Sono adottate dagli sportivi per reintegrare il patrimonio idroelettrico, negli stati ipertensivi e nell'osteoporosi (le acque minerali calciche con contenuto in Ca++ superiore a 150 mg/l). Quindi non mi resta che concludere dicendo di leggere sempre l’etichetta e … a ognuno la sua acqua!

 

A cura della Dott.ssa Barbara Danielli

Cell. 3384099386

www.nutrizionistadaniellibarbara.it

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