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L'OCA DI BECCO DI RAME HA INCANTATO I PICCOLI DI MONTERONI

News inserita il 14-04-2016

Martedì mattina il racconto di Alberto Briganti alla scuola dell'infanzia di Ponte a Tressa.

 

La storia di Becco di Rame, oca salvata dal veterinario Alberto Briganti già raccontata in un libro illustrato per ragazzi, è stata vissuta in prima persona martedì mattina, 12 aprile, dai piccoli della scuola dell’infanzia di Ponte a Tressa, del comune di Monteroni d’Arbia.
I piccoli infatti hanno incontrato nei locali della biblioteca di Monteroni proprio Becco di Rame, assieme al suo veterinario. Briganti ha raccontato così la storia dell’oca che da quattro anni vive con un becco ricostruito in rame ed ha fatto conoscere loro la tecnica che ha usato ed i motivi per cui questa storia sia diventata così importante anche didatticamente.

“I nostri piccoli – spiega l’assessore alle Politiche Educative Giulia Timitilli - hanno conosciuto Becco di Rame prima sui libri e poi in prima persona, per loro è stato importante capire che non si trattava di una favola ma di una storia vera e che i rapporti affettivi animale-uomo non esistono soltanto nella fantasia ma anche nella vita di tutti i giorni. Questa storia mette in luce alcuni valori molto importanti: il legame animale-uomo, l’amore per la natura, l’impegno degli uomini per curare una natura in difficoltà ma anche l’accettazione fin da piccoli di protesi o di handicap. Per questo vogliamo coinvolgere su questo progetto anche le altre scuole del territorio, per far arrivare il messaggio di rispetto per la natura ai ragazzi ed anche agli adulti”.

La storia vera di Becco di Rame comincia con un incidente avvenuto in una fattoria, durante una terribile nottata l’oca viene aggredita da una volpe, ma l’oca si difende e salva tutto il pollaio, resta però ferita, la volpe riesce a romperle la parte superiore del becco. Il tipo di lesione non permetteva nessun tipo di cure e l'unica strada era quella di un'eventuale protesi che doveva essere completamente ideata in emergenza dal medico che così fece, con una lamina di rame da un millimetro, che da allora è divenuto il nuovo becco.
Questa storia è quindi anche un strumento didattico che si articola nel libro ed in incontri come quello che questa mattina si è svolto a Monteroni, qua si trovano messaggi forti sul tema dell’ecologia legati all’educazione nei bambini, la spinta a migliorare le condizioni di vita degli animali destinati all’alimentazione umana e contiene un concetto forte di protezione e rispetto per tutti gli animali inseriti nell’ecosistema naturale e produttivo. I piccoli vi trovano poi una lezione importante di grande ottimismo e positività nella ricerca delle soluzioni possibili per far sopravvivere e crescere l’oca ferita.

“Riteniamo che attraverso la storia di Becco di Rame e la conoscenza diretta con questa oca – conclude Timitilli - i piccoli del nostro territorio vorranno anche approfondire di più il rispetto per la natura e per gli animali in particolare, da questa giornata infatti possiamo ipotizzare nuovi progetti che coinvolgano gli animali presenti nel nostro ecosistema: dall’Arbia, alla Gora passando per tutto lo sterminato territorio naturale che ci circonda”.

Il libro che racconta la storia dell’oca salvata dal suo veterinario è disponibile anche nella biblioteca comunale di Monteroni d’Arbia.

 

 
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