CINGHIALI, LA PROVINCIA DI SIENA CONTRO LE DIRETTIVE DI REMASCHI
News inserita il 27-11-2015
Un atto
dirigenziale inconcludente contro le direttive dell’assessore regionale all'agricoltura.
Icinghiali distruggono le coltivazioni e la Provincia di Siena va in
controtendenza rispetto alla Regione Toscana. A pochi giorni di distanza
dall’annuncio da parte dell’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi
di una nuova legge finalizzata al contenimento degli ungulati, la Provincia di
Siena, in data 16 novembre, ha varato una determina dirigenziale (n. 2643) che,
nelle riserve naturali, limita la caccia al cinghiale, “ai soli interventi – si
legge – all’interno delle aree coltivate munite di recinzioni idonee alla
prevenzione dei danni”. La denuncia arriva dall’Unione Provinciale Agricoltori
di Siena che sottolinea: è un atto dirigenziale che di fatto mette dei paletti
stringenti al contenimento degli ungulati perlopiù in quelle aree che sono
maggiormente soggette a danni esorbitanti alle coltivazioni. Dalla determina si
potrebbe evincere, inoltre, che recintare i campi sia un atto dovuto ma così
non è. Anzi, tali recinzioni, spesso rappresentano un danno all’immagine e un
ostacolo alla fruizione del territorio senza considerare i vincoli
paesaggistici imposti da amministrazioni comunali e Soprintendenza.
E’
evidente come l’intervento di contenimento degli ungulati così paventato
rischia di essere assolutamente inconcludente. Ma ciò che più riteniamo grave è
che la determina dirigenziale non trovi logica in un contesto normativo di più
ampio respiro e alla vigilia dell’approvazione da parte del Consiglio regionaledi una nuova legge mirata seriamente alla risoluzione del problema.
Così
non va e a rimetterci non possono essere sempre gli agricoltori già vessati da
alta tassazione e stringente burocrazia. L’augurio dell’Upa di Siena è che si
giunga quanto prima alla legge regionale sul contenimento degli ungulati e che
questa “sconfessi” di fatto la determina dirigenziale della Provincia di Siena
che, ancora una volta, dimostra di non aver saputo leggere il problema e
interpretare le istanze più volte dimostrate degli agricoltori.
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