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PALIO, CAPITANI CORAGGIOSI...UN PO' MENO

News inserita il 14-08-2015

Gli impavidi condottieri di luglio sono rientrati nella "normalità".

I Capitani "coraggiosi" del Palio di luglio sono rientrati nella "normalità".

Aiutati dalle mosse interessate dei proprietari di Morosita ed Occolè,  che avevano tenuto a casa i loro campioni, non hanno perso tempo per valutare la possibilità di un Palio a due punte, con gli scomodi Mississippi ed Oppio, e, subito, si sono buttati, lance in resta, si fa per dire, verso un livellamento in basso, scegliendo cinque cavalli "noti" e battezzando sul Campo cinque esordienti.

Hanno saltato con assoluta convinzione la Torre e la Selva, mentre l'Istrice ha accolto Porto Alabe con malcelata soddisfazione e la Lupa ha subito intonato un coro all'indirizzo di Mocambo.

Le altre Contrade hanno accettato con apparente rassegnazione ciò che la sorte aveva loro riservato e hanno condotto nella stalle di competenza barberi che defineremmo "da sviluppo" e sui quali dovranno lavorare duramente prova su prova – tempo permettendo – barbareschi e veterinari e i fantini prescelti alla bisogna.

Il Mari ha sciolto immediatamente qualsiasi riserva, deciso a tentare sul preciso e quieto Roba e Macos, visto nella Civetta a luglio, un non certo impossibile cappotto.

A ruota la scelta del Tittia di ri-montare nella Selva con un Polonsky che in assenza dei bomboloni diventa, lui almeno, un bel ciambellino.

In contemporanea Jonathan Bartoletti detto Scompiglio riprendeva la strada di Vallerozzi dove l'aspetta un affidabilissimo Mocambo. Luigi Bruschelli detto Trecciolino torna nell'amata Camollia e l'Istrice gli affida un Porto Alabe pronto ad uscire dai canapi e con un passo non certo inferiore a quelli che sono stati considerati i migliori del lotto.

A questo punto i giochi, sulla carta, più importanti erano fatti.

Da segnalare la monta di Enrico, figlio dell'imperatore Gigi, nell'Oca. Bellocchio ha le qualità per mettere in luce l'esordiente Quadrivia, il baio di sei anni di Remo Carli.

Nell'Onda torna a casa, dopo la bella galoppata di luglio su Osama Bin, Albertino Ricceri detto Salasso, da sempre destinato a far brillare barberi nuovi come la Preziosa Penelope di Sandra Rossi.

La Chiocciola, abbonata da almeno dieci anni ai cavalli esordienti, sul normotipo Quasimodo sistemava Alessio Migheli, detto Girolamo, quanto mai smanioso di tornare alla ribalta.

La rivale Tartuca, sul Querino, già visto lo scorso anno, ripropone un Gingillo che i bene informati dipingono determinato e grintoso.

Le altre due avversarie del mazzo, Nicchio e Valdimontone, sposano opposte strategie. Il Valdimontone sul sauro di cinque anni di Mattia Marchetti, Raktou, si affida ad un giovane, Sanna detto Brigante, reduce da una buona prestazione, a luglio, nella Tartuca, mentre il Nicchio, sul baio di cinque anni Qulpa di Gallura di Filippo Toti insedia un maturo e bravo mestierante come Valter Pusceddu detto Bighino che, sempre a luglio, aveva fatto benissimo nella Civetta.

Questo ha detto la tratta e questo è il mosaico che i Capitani hanno finora provato a mettere insieme. Vedremo se le tessere resteranno al loro posto fino alla carriera del sedici agosto (ma già c'è chi si sbilancia, meteo alla mano, verso il diciassette) e dopo sapremo chi avrà fatto saltare tutto, per imporsi come unico dominatore dell'Assunta.

Roberto Morrocchi


 

 
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